Secondo quanto riportato dall'agenzia ABNA, citando Russia Today e il quotidiano Yedioth Ahronoth, Isaac Amit, attuale presidente della Corte Suprema, insieme a tre suoi predecessori, ha avvertito che il Paese sta scivolando rapidamente verso un regime autoritario basato sul potere individuale.
Isaac Amit, in un discorso all'Associazione per il Diritto Pubblico, ha definito la situazione attuale "decadenza democratica", denunciando tentativi organizzati di sabotare le udienze e il lavoro della Corte. Aharon Barak, ex presidente della Corte, ha descritto la situazione come "peggiore di quanto appaia", affermando che la separazione dei poteri è svanita e che il Primo Ministro ha il controllo totale su Gabinetto e Knesset, trasformando il governo in un'autocrazia. Egli ha avvertito che la democrazia non diventa dittatura da un giorno all'altro, ma crolla gradualmente.
Anche Esther Hayut e Uzi Vogelman hanno espresso preoccupazione per il regresso delle regole democratiche e per le riforme volte a trasformare il sistema giudiziario in uno strumento dell'esecutivo. Questi allarmi si uniscono a quelli dell'ex capo dell'esercito Dan Halutz, dell'ex capo del Mossad Tamir Pardo e dell'ex Primo Ministro Ehud Olmert, il quale ha definito il governo Netanyahu "il più pericoloso della storia", finalizzato al monopolio del potere.
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