(ABNA24.com) Secondo le leggi dello Stato iraniano, “martiri” erano finora coloro che avevano perso la vita negli anni della rivoluzione islamica del 1979, o che erano caduti al fronte nella difesa dinanzi all’aggressione di Saddam dall’80 all’88, e le loro famiglie godevano di alcune agevolazioni e assistenza particolare.
Il conferimento del titolo di “martire” ai medici impegnati nella lotta al coronavirus, proposto dal ministro della sanità Saeid Namakì e accettato dalla suprema guida religiosa dell’Iran, garantisce alle famiglie dello staff sanitario maggiore assistenza nel caso della perdita dei loro cari sul lavoro.
Da anni lontani si occupa del sostegno alle famiglie dei martiri il Bonyad-e-Shahid (La Fondazione dei martiri).