AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Parstoday
mercoledì

19 luglio 2023

15:17:57
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Muharram, il ricordo dell'Imam Hussain (as), il signore dei martiri

"Se non siete credenti, almeno siate liberi (dalla sudditanza altrui/ndr)". E' una delle ultime frasi pronunciate dal nipote del profeta dell’Islam, Hussain ibn Ali (la pace sia con lui), ...

il 10 Ottobre del 680 d.C., a Karbala, a sud dell'odierno Iraq, quando il suo accampamento di 72 uomini e di circa un centinaio di donne e bambini, e' assediato da 18 mila uomini del califfo omayyade, Yazid bin Moaviyah. Di li a pochi minuti si sarebbe consumata la piu' grande tragedia della storia islamica: Hussein e i suoi compagni (la pace sia con loro) sarebbero stati uccisi e trucidati, le loro 72 teste sarebbero state messe sulle lance e portate a Damasco davanti alle loro famiglie, fatte prigioniere. Un supplizio macabro e terribile che il figlio di Ali e la famiglia del profeta (la pace sia con tutti loro) sopportarono a soli 60 anni dopo la morte del profeta; un trattamento che venne inflitto loro da persone che si autodefinivano musulmane. Il tutto perche' Hussein (la pace sia con lui), non era stato disposto a riconoscere il "califfato" dell'omayyade Yazid.

Ashura 2020, un messaggio attualissimo

E' il riassunto della tragedia di Ashura, la ricorrenza religiosa piu' importante del mondo sciita, che in questo 2020, inizia ad essere ricordata il 21 agosto in alcuni paesi ed il 22 in altri; le celebrazioni per ricordare il martirio di Hussein (la pace sia con lui) iniziano da dieci giorni prima dell'anniversario vero e proprio del martirio. Esso infatti avvenne nel 10 del mese di Muharram e infatti Ashura significa "decimo giorno".

Il fatto storico dell'Ashura ha un parallelismo incredibile con le vicende dell'Islam di oggi. Al tempo la famiglia del profeta e gli sciiti erano contrapposti al califfato. Negli ultimi anni gli sciiti hanno combattuto contro il califfato nero (quello dell'Isis), in Siria e Iraq, sostenuto dagli Usa. Al tempo Hussein (la pace sia con lui) fu disposto ad una morte certa pur di non sottomettersi ad un entita' malvagia. Gli sciiti, le forze iraniane, i comitati popolari iraqeni, l'esercito siriano, e le forze dell'Hezbollah libanese, hanno subito perdite anche pesanti pur di sgominare l'Isis da Siria e Iraq; e lo hanno fatto con una frase sulle labbra: "Labbayk ya Hussein" (siamo pronti o Hussein).

Il martire Soleimani, il campione della lotta contro l’Isis, è raffigurato nei murales di Teheran accanto ad un signore dall’abito verde e l’aureola talmente intensa da avere il visto appannato; è nell’idea, degli iraniani, Soleimani accanto all’Imam Hussein (la pace sia con lui).

Il significato di Ashura nel culto sciita

Per gli sciiti (meno del 15% su un totale di 1 miliardo e mezzo di musulmani del mondo), Ashura e' in qualche modo il cuore del messaggio religioso dell'Islam.

Hussein (la pace sia con lui), rifiuta ricchezza e potere ed accetta un supplizio terribile contro di se e la sua famiglia per una questione: la giustizia. Non e' disposto a riconoscere il governo al potere del califfo omayyade Yazid, malvagio e oppressore.

Secondo lo storico italiano Franco Cardini, la figura di Hussein per gli sciiti e' come quella di Gesù per i cristiani; sia Hussein che Gesù (la pace sia con loro), spiega Cardini, si immolano per il bene dei fedeli, per indicare loro la giusta via. Tra l'altro tra i 72 compagni di Hussein vi e' pure Wahab, un cristiano, e da qui' si comprende anche la simpatia e la tolleranza degli sciiti per i cristiani.

L'Ashura e' centrale per comprendere anche l'Iran di oggi. Ruhollah al Mousavi al Khomeini diede inizio nel 1964 ai moti rivoluzionari contro l'ultimo Scia' proprio nel mese di Muharram.

“Kullu Yaumin Ashura, Kullu Ardhin Karbala” ossia “ogni giorno e’ Ashura e ogni terra e’ Karbala”, il chè significa che la guerra tra il bene ed il male e’ eterna e riguarda qualsiasi luogo e qualsiasi periodo.

Muharram in Iran

Ogni anno, le città sciite in diversi paesi, erano teatro, soprattutto di notte, di processioni imponenti. File infinite di persone vestite di nero si battevano il petto o si colpivano simbolicamente con delle catene, per esprimere il proprio lutto a ritmo dei canti e dei lamenti che narrano la tragedia di Karbala.

La gente offriva acqua, te’ e cibo ai passanti come voto (la tradizione del nazri').

Quest’anno, con le necessità imposte dal distanziamento sociale dovuto al Covid-19, il governo iraniano ha proibito le processioni, ma le cerimonie di lutto possono tenersi all’aperto e rispettando i 2 metri di distanza.

Taaziyeh

Tipica dell’Iran anche la rappresentazione teatrale che si tiene nelle piazze detta Taaziyeh, la ricostruzione dei fatti storici inerenti alla tragedia di Karbala. 

La ricorrenza e' ricordata particolarmente, oltre che in Iran, in nazioni come India, Pakistan, Afghanistan, Azerbaijan (anche altre ex repubbliche sovietiche), Iraq, Siria, Libano e Bahrain (e altri paesi arabi dell'area del Golfo Persico).

Celebrazioni anche in Italia

Il mese di Muharram e l'Ashura vengono ricordati anche dalla minuscola comunita' sciita di stanza in Italia. L“Associazione Islamica Imam Mahdi (AJ)” organizza ogni anno cerimonie per commemorare l’evento. Il Centro Islamico “Imam Mahdi” si trova in Via Spello n. 5, quartiere Tuscolano, fermata Metropolitana “Furio Camillo”.

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