AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Pars Today
sabato

15 giugno 2019

07:10:26
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Italia/l'Ue stringe l'assedio: una settimana per evitare la procedura

Tutta Europa è unita nel chiedere all'Italia misure aggiuntive per correggere i conti pubblici. L’anno prossimo il debito pubblico italiano arriverebbe a superare il 135% del Pil

(ABNA24.com) Tutta Europa è unita nel chiedere all'Italia misure aggiuntive per correggere i conti pubblici. L’anno prossimo il debito pubblico italiano arriverebbe a superare il 135% del Pil

Roma- Incassato l’appoggio dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, la Commissione europea aumenta la pressione sull’Italia per ottenere nuove “cifre, fatti, e se necessario misure”, come ha detto il commissario Pierre Moscovici, che possano permettere di evitare l’avvio della procedura per deficit eccessivo a causa della violazione della regina del debito. Entro quando? Il ministro francese dell’Economia e Finanza, Bruno Le Maire, ha avvertito che il governo italiano ha “pochi giorni”, chiarendo poi che il termine è l’inizio di Luglio, ma a quanto si apprende, gli “elementi aggiuntivi” sarebbero attesi dalla Commissione anche prima, entro una settimana, e dovrebbero comprendere anche misure come il congelamento delle spese, e misure e dato che dovrebbero riguardare non solo il 2019, ma anche il 2020.

Lo scorso aprile il governo aveva scritto nel Def che il rapporto deficit-Pil 2019 sarebbe arrivato al 2,4%, in peggioramento rispetto agli accordi sottoscritti a dicembre con la Commissione, in cui si parlava di un 2,04%.

Tuttavia, secondo il Tesoro il dato tornerà a scendere nei prossimi mesi, fino ad attestarsi poco sopra il 2,1% a fine anno. Il miglioramento, dal valore di 4-5 miliardi, sarebbe addirittura superiore alla correzione chiesta dall’Europa per i conti 2019, che è nell’ordine dei 3-4 miliardi. A determinarlo, maggiori entrate tributarie (grazie all’Iva spinta dalla fattura elettronica), i utili e dividendi delle aziende di Stato e risparmi sui fondi stanziati per quota 100 e reddito di cittadinanza.

Il problema è che, se anche questi conti fossero verosimili, non basterebbero da soli a scongiurare la procedura d’infrazione. La questione principale riguarda infatti i conti del 2020, che rischiano di essere pesantemente sballati. Secondo i calcoli europei, in assenza di correzioni l’anno prossimo il debito pubblico italiano arriverebbe a superare il 135% del Pil, mentre il deficit si spingerebbe al 3,5%, mezzo punto oltre la soglia di Maastricht.



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