È giornalista, opinionista per la televisione pubblica israeliana e editorialista di Haaretz. Dal suo punto di visto, Israele dovrebbe accettare il diritto del Popolo della Palestina, perché non ha l’altra soluzione tranne riconoscere i diritti palestinesi e porre fine all'occupazione e perche’ non c'è gusto a vivere nei territori del popolo della Palestina. Dovremmo fare quello che Rogel Alpher ha suggerito due anni fa, cioè lasciare questa terra e bisogna trasferirsi a San Francisco, Berlino o Parigi.
"Da lì, dal Paese del nuovo ultranazionalismo tedesco, o dal Paese del nuovo ultranazionalismo americano, bisogna guardare in silenzio e osservare come Israele esalare l'ultimo respiro.
"Ho messo il dito negli occhi a Netanyahu, Lieberman ed ai neonazisti, per svegliarli dalla loro illusione sionista: Trump, Kushner, Biden, Barack Obama e Hillary Clinton non sono coloro che porranno fine all'occupazione.
"Non saranno le Nazioni Unite e l'Unione Europea a fermare gli insediamenti. L'unico potere al mondo in grado di salvare "Israele" da se stesso sono gli stessi 'israeliani', elaborando un nuovo linguaggio politico che riconosca la realtà e che i palestinesi sono radicati in questa terra.
Lo scrittore israeliano poi prosegue: "Gli 'israeliani', da quando sono arrivati in Palestina, si rendono conto di essere il prodotto di una menzogna inventata dal movimento sionista, durante la quale hanno usato tutta l'astuzia della personalità ebraica nel corso della storia.
"Sfruttando ed esagerando quello che Hitler chiamava Olocausto, il movimento è riuscito a convincere il mondo che la Palestina è la "Terra Promessa" e che il presunto tempio si trova sotto la Moschea di Al-Aqsa. Un mostro nucleare."
Gli "israeliani" si rendono conto che non hanno futuro in Palestina, poiché non è una terra senza popolo, come hanno mentito.
Secondo l’altro scrittore sionista, Gideon Levy, Abbiamo occupato la terra della Palestina, e chiamato i loro giovani prostitute, prostituti e drogati, ed abbiamo detto che passeranno alcuni anni, e dimenticheranno la loro patria e la loro terra, e se la loro giovane generazione esploderà l'intifada dell'87. Li abbiamo messi in prigione e abbiamo detto che li avremmo cresciuti in prigione.
"Anni dopo, e dopo che pensammo che avessero imparato la lezione, se fossero tornati da noi con una rivolta armata nel 2000, dicemmo che avremmo demolito le loro case e li avremmo assediati per molti anni, e se avessero estratto missili impossibili con cui colpirci, nonostante l'assedio e la distruzione, allora cominciammo a pianificare per loro muri e filo spinato.
"E se sono venuti da noi da sottoterra e in tunnel, finché non ci hanno ucciso nell'ultima guerra, li abbiamo combattuti con il cervello, così hanno preso il controllo del satellite 'israeliano' (Amos)? E terrorizzano ogni casa in Israele diffondendo minacce ed insulti, come è successo quando i loro giovani sono riusciti a impadronirsi del Canale Due israeliano. Insomma, sembra che ci troviamo di fronte al popolo potente della storia, e non c'è soluzione con loro se non riconoscere i loro diritti e porre fine all'occupazione."