Secondo l'agenzia di stampa ABNA, citando Al-Maaloumah, una fonte della sicurezza siriana ha dichiarato che il regime di Jolani ha tentato di deviare il corso delle proteste pacifiche avvenute ieri nella città di Jableh, scatenando il caos all'interno dei manifestanti.
La fonte ha aggiunto: "Il regime di Jolani intende danneggiare l'immagine delle proteste pacifiche dirette contro di esso in Siria agli occhi dell'opinione pubblica, facendole apparire violente."
Secondo questa fonte, un individuo di nome Abu Badr al-Homsi, che ricopre un incarico nel servizio di sicurezza segreta del regime di Jolani, ha ordinato ad alcuni dei suoi uomini di infiltrarsi tra i manifestanti in abiti civili e di attaccare le stesse forze di Jolani.
È stato inoltre specificato che questi atti di sabotaggio sono stati compiuti su ordine di Mazhar al-Wais, il cosiddetto ministro della giustizia del regime di Jolani. Al-Homsi comanda una cellula armata nelle periferie di Jableh e Homs, e il suo nome era già emerso in relazione ai recenti massacri nella regione costiera della Siria.
Ieri, fonti locali hanno riferito che le forze di Jolani hanno aperto il fuoco contro i manifestanti in piazza Al-Azhari nella città di Latakia. Inoltre, diversi cittadini sono rimasti feriti a seguito dell'attacco delle forze di Jolani contro i dimostranti a Wadi al-Dahab e Al-Zahra, nella città di Homs.
Oltre all'uso di armi da fuoco, le forze di Jolani hanno attaccato i manifestanti con armi bianche in alcune zone. Fonti locali siriane hanno inoltre riferito che decine di manifestanti sono rimasti feriti in seguito a sparatorie e scontri in piazza Al-Azhari a Latakia.
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