18 aprile 2025 - 21:16
Source: Parstoday
Imam Khamenei: Non siamo né troppo ottimisti né troppo pessimisti sui "negoziati in Oman"

Il Leader della Rivoluzione Islamica, riferendosi al fatto che i colloqui svoltisi in Oman sono uno dei tanti compiti del Ministero degli Affari Esteri dell'Iran, ha affermato: "Non dobbiamo legare gli affari del Paese all'esito di questi colloqui".

 che cita il sito web dell'Ufficio di stampa del Leader della Rivoluzione Islamica, il sommo Ayatollah Khamenei, Guida suprema dell'Iran, in un incontro tenutosi martedì con alti funzionari dei tre poteri di Stato, ha sottolineato l'importanza di evitare di essere eccessivamente ottimisti o pessimisti riguardo all'esito dei colloqui in Oman. "I lavori del Paese in ​​qualsiasi settore che siano, vanno avanti per raggiungere obiettivi desiderati con maggiore urgenza e nulla dovrebbe essere legato all'esito di questi colloqui".

Sempre secondo l'ayatollah Khamenei investire nella produzione interna è il modo migliore per fronteggiare le sanzioni. La revoca delle sanzioni non è nelle nostre mani, ma lo è la loro neutralizzazione. Ci sono molti modi e c'è una grande nostra capacità di farlo. Se questo obiettivo sarà raggiunto, il Paese diventerà impermeabile alle sanzioni, ha aggiunto.

Il Leader ha poi ribadito la necessità di ampliare le relazioni con paesi vicini, con i centri economici in Asia, Africa e altri paesi e ha aggiunto: Questo lavoro richiede anche un follow-up, soprattutto per cambiare alcune pratiche ai livelli intermedi.

L'ayatollah Khamenei ha valutato molto buoni ed efficaci i contatti del Presidente con i presidenti degli altri Paesi e le attività del Ministero degli Affari Esteri.

Il Leader della Rivoluzione Islamica ha sottolineato la necessità di proseguire i lavori del Paese in tutti i settori industriali, economici, edilizi e culturali, nonché l'attuazione di grandi progetti, ed ha aggiunto: "La soluzione di questi problemi non ha assolutamente a che fare con l'esito dei colloqui in Oman."

Il Leader ha chiesto di non essere "né eccessivamente ottimisti né eccessivamente pessimisti" riguardo ai colloqui (indiretti tra Iran e USA) in Oman. "Per quanto riguarda la decisione di negoziare, i colloqui sono stati ben implementati nei primi passi. D'ora in poi dobbiamo procedere con cautela, mentre le linee rosse sono completamente chiare per noi e per l'altra parte".

"I negoziati potrebbero giungere a una conclusione, o no. Non siamo né molto ottimisti né molto pessimisti riguardo a questi colloqui. Certo, siamo molto pessimisti riguardo alla controparte, ma siamo ottimisti riguardo alle nostre capacità".

Il Leader della Rivoluzione Islamica ha definito essenziale garantire l'attuazione precisa e costante del Settimo Programma di Sviluppo del Paese, ed ha aggiunto: "Questo è un buon piano, che si basa sulle macro-politiche del Paese, deve essere attuato con fermezza fin dall'inizio".

Al termine del suo discorso, l'ayatollah Khamenei riferendosi ai crimini senza precedenti commessi dalla banda criminale sionista negli attacchi deliberati contro pazienti, giornalisti, ambulanze, ospedali, bambini e donne oppresse a Gaza, ha affermato: "Questi crimini richiedono una crudeltà senza precedenti, di cui la banda criminale occupante è dotata".

Ha definito un'esigenza seria del mondo islamico dare il via ad un movimento coordinato in ambito economico, politico e, se necessario, operativo, ed ha aggiunto: "Naturalmente, Dio farà scendere la sua furia su questi tiranni, ma ciò non diminuisce i pesanti doveri dei governi e delle nazioni".

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