AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Parstoday
martedì

4 ottobre 2022

21:50:45
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Gli USA continuano a rubare il petrolio della Siria

DAMASCO - Le forze di occupazione americane continuano a derubare il petrolio siriano nelle aree sotto il loro controllo, nel nord est del paesr.

In Siria, gli Stati Uniti continuano a occupare senza nessun fondamento legale, e nel disinteresse dei media ufficiali, una parte importante di territorio che conserva la maggior parte delle risorse alimentari ed energetiche del paese mediorientale. Nuovi elementi di prova sulle attività americane, condotte in quest’area in collaborazione con i curdi iracheni e siriani, sono state oggetto di una recente esclusiva della testata on-line indipendente The Cradle.

Ufficialmente, i circa 900 militari USA stanziati nel nord-est della Siria, nel quadro della cosiddetta “coalizione internazionale”, difendono un’area ricca soprattutto di petrolio dalla minaccia di ciò che resta del Daesh (ISIS). La presenza americana risale al 2015 e, se fosse necessario ricordarlo, non è mai stata richiesta dall’autorità legittima del territorio occupato – il governo siriano – né, per quel che potrebbe comunque valere, ha ottenuto alcuna ratifica tramite un mandato specifico del Congresso di Washington.

Se nella guerra all’ISIS consisteva appunto inizialmente l’incarico ufficiale del contingente militare inviato in Siria, lo scopo reale delle forze USA era piuttosto la prosecuzione della campagna per il cambio di regime a Damasco e il tentativo di ostacolare il consolidamento delle forze della “Resistenza” in Siria, a cominciare dall’Iran e da Hezbollah. Da queste premesse, non stupisce che gli Stati Uniti abbiano più di una volta preso di mira con bombardamenti sia obiettivi militari siriani sia le forze di altri paesi che sostengono il governo di Assad.

Con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, si è poi intensificata un’altra attività a cui si dedica il contingente di occupazione USA, cioè il furto puro e semplice delle risorse del sottosuolo, in larga misura petrolio, della Siria. Damasco continua a denunciare questo stato di cose e recentemente ha stimato che nei primi mesi del 2022 i militari americani e le milizie curde hanno sottratto alla Siria e contrabbandato in media 66 mila barili di greggio al giorno, pari a oltre l’83% della produzione quotidiana di un paese tuttora flagellato da una gravissima crisi economica.

Solo nell’ultima decade di settembre, ha rivelato il ministero per il Petrolio siriano, le forze armate americane hanno fatto uscire clandestinamente dal paese più di 100 autocisterne cariche di greggio rubato. Dall’inizio della guerra nel 2011 la perdita stimata in termini di entrate per la Siria è stata superiore ai 107 miliardi di dollari. 

L’indagine citata all’inizio è stata condotta in Iraq e si basa principalmente su fonti militari e della polizia di frontiera irachene. Gli Stati Uniti sono presenti militarmente in entrambi i lati di un confine iracheno-siriano che per centinaia di chilometri risulta di fatto al di fuori del controllo dei rispettivi governi. Almeno tre valichi di frontiera sono diventati lo snodo cruciale delle rotte del contrabbando di petrolio siriano, diretto verso la regione autonoma del Kurdistan iracheno con il coinvolgimento diretto e determinante delle forze armate americane.