Mercoledì sera, il Leader della Rivoluzione Islamica ha incontrato migliaia di studenti provenienti da tutto l'Iran e attivisti di organizzazioni politiche, sociali e culturali e gruppi studenteschi jihadisti. La Guida Suprema ha espresso importanti raccomandazioni nel criticare e identificare i problemi e rafforzare l'identità studentesca, oltre ad esaminare questioni tratte dalla storia contemporanea e dagli eventi attuali.
Secondo Pars Today, il Leader riferendosi ai vari eventi accaduti dell'anno scorso, ha aggiunto: "L'anno scorso, in quei giorni, i martiri Raisi, Sayyed Hassan Nasrallah, Haniyeh, Safieddine , Sinvar, Dheif e altre diverse figure rivoluzionarie di spicco erano tra noi, ma ora non ci sono più, e per questo motivo il nemico pensa che siamo diventati deboli. Tuttavia, posso sottolineare con sicurezza che, sebbene l'assenza di questi preziosi fratelli sia una perdita per noi, siamo diventati più forti in molti ambiti rispetto all'anno scorso, e non siamo diventati più deboli in alcuni ambiti".
Riferendosi al fatto che il Fronte di Resistenza continua a mantenere la forza (nonostante le perdite), l'Ayatollah Khamenei ha tenuto a sottolineare che "una nazione e un gruppo di persone avendo due fattori cioè gli ideali e lo sforzo, resteranno immuni di fronte a tutto".
Sempre secondo l'ayatollah Khamenei, godere della guida divina dovrebbe essere l'obiettivo supremo di ogni essere umano: Si possono raggiungere la prosperità, la felicità e la salvezza muovendosi solo sotto la guida di Dio Onnipotente, e questa guida è uno degli effetti della Taqwa (per essere cosciente e consapevole di Dio, della verità, 'pietà, timore di Dio').
L'incontro di migliaia di studenti provenienti da tutto l'Iran con l'Imam Khamenei
Nella parte principale del suo discorso in cui spiegava l'identità dello studente iraniano, il Leader della rivoluzione islamica ha affrontato due diverse esperienze della gioventù iraniana nell'era contemporanea nel loro incontro con l'Occidente e la civiltà occidentale, sottolineando: il risultato del primo affronto fu la "fascinazione e l'autodistruzione", e il risultato del secondo affronto è stato "il riconoscimento della civiltà occidentale, un approccio selettivo alle realtà occidentali, un senso di indipendenza e, in alcuni casi, un senso di profonda differenza e completa separazione".
Sempre secondo il Leader, il primo affronto dei giovani iraniani con l'Occidente, avvenuto circa cento anni fa, abbia creato nella mentalità dei giovani la dualità tra "l'Occidente avanzato e l'Iran debole e arretrato". "Questa dualità era ovviamente, una realtà a quel tempo, ma non avrebbe dovuto portare all'autodistruzione e al seguire l'Occidente. Perché osservare i punti di forza dell'altra parte dovrebbe indurre le persone a riflettere su soluzioni e compensazioni per le proprie debolezze, anziché prescrivere resa e accondiscendenza", ha aggiunto.
L'ayatollah Khamenei ha definito Reza Khan (il capo della dinastia Pahlavi in Iran) l'incarnazione dell'occidentalizzazione distruttiva e distruttiva, aggiungendo: Gli inglesi hanno portato quel tiranno al potere e poi lo hanno rimosso quando i loro interessi lo hanno richiesto. Tuttavia, durante questo periodo, hanno instillato nell'opinione pubblica il cerchio della deviazione di Reza Khan, la necessità di obbedire e assimilarsi all'Occidente in tutti gli affari e le questioni del paese, e hanno svuotato il paese dall'interno, senza lasciare nulla di nazionale, come un'economia nazionale, una politica interna ed estera nazionale o persino un abito nazionale per gli iraniani.
Studentesse nell'incontro di migliaia di studenti provenienti da tutto l'Iran con l'Imam Khamenei
Per il leader della Rivoluzione islamica la seconda esperienza della presenza dell'Occidente in Iran fu il risultato di amari eventi quali l'occupazione di parti del paese da parte dell'Inghilterra e della Russia zarista, la carestia e la perdita di migliaia di vite, la repressione dei movimenti interni e l'imposizione di contratti umilianti come il Darcy Oil Contract durante il periodo di Reza Khan. "Questi incidenti hanno rivelato alla gente, in particolare ai giovani, la natura interiore degli occidentali e hanno reso chiaro che dietro il loro aspetto curato e i loro sorrisi si nasconde una natura interiore maligna e traditrice, e questo ha portato a un calo di entusiasmo e fascino per la civiltà occidentale nel paese".
Il Leader ha definito il Movimento della Nazionalizzazione del Petrolio come una svolta storica nella rivelazione dei meccanismi interni dell'Occidente. Questo mentre Mossadegh (allora primo ministro iraniano) per fronteggiare l'Inghilterra fece affidamento agli americani, e fu colpito dagli stessi americani: il colpo di stato contro il suo governo fu messo in atto con denaro e mezzi degli Stati Uniti d'America.
Per l'Ayatollah Khamenei, il colpo di stato del 28 Mordad del 1332 (calendario solare) ha chiarito che affidarsi all'Occidente non aiuta il progresso, ma lo ostacola. "È diventato chiaro anche il fatto che gli occidentali respingono spietatamente qualsiasi fenomeno che sia in conflitto con i loro interessi e i loro eccessivi desideri".
Il Leader della Rivoluzione islamica ha considerato come l'inizio del movimento studentesco contro gli Stati Uniti d'America, la rivolta degli studenti dell'Università di Teheran del 16 Azar contro la visita di Nixon in Iran. Una rivolta che fu repressa dal regime di allora ed ebbe come il risultato l'uccisione di tre studenti, fatto questo che ha di seguito rivelato la vera natura dell'Occidente. Riferendosi al fatto che il gruppo di appassionati del fascino dell'Occidente continua a esistere nonostante fosse indebolito prima della vittoria della Rivoluzione islamica, il Leader ha aggiunto: "Se la rivoluzione non avesse avuto luogo nel 1357, il paese si sarebbe trovato su un percorso che sarebbe stato privato e svuotato di tutti i suoi benefici e della sua ricchezza spirituale a causa delle crescenti dipendenze straniere".
Il Leader ha inoltre definito come un'importante ed unica arte quella che l'Imam Khomeini (RAH) riuscii a comunicare e dialogare con l'intera nazione, non con un gruppo o un partito specifico: "L'Imam Khomeini (RAH) riuscii a ridare al popolo la sua identità culturale e storica, ricordando agli iraniani di essere capaci di fare qualsiasi cosa. E grazie all'Imam Khomeini che gli iraniani riuscirono ad avere fiducia in se stessi di avere la forza di chiedere le loro esigenze. Egli fece uscire tutti dal cerchio di ignoranza e li condusse sul campo e la nazione rimase salda e non si lasciò intimidire, e le tattiche di imposizione e saccheggio dei nemici furono fermate.
Riferendosi al fatto che i bulli del mondo non hanno mai rinunciato a fronteggiare complottando contro la Rivoluzione islamica, l'Ayatollah Khamenei ha detto: "(Essi) "Dicono 'prima noi', intendendo che il mondo intero deve anteporre i loro interessi ai propri, e oggi tutti sono testimoni di questo interesse personale e oggi, l'Iran islamico è l'unico paese che ha affermato fermamente che non darà in alcun modo la priorità agli interessi di altrui ai propri interessi".
Il Leader ha definito gli sforzi del nemico, in particolare attraverso l'uso di nuovi metodi di comunicazione, volti a ripristinare l'influenza e il dominio occidentale sull'Iran e a ripetere lo stesso spirito di passività, sottomissione e dipendenza che esisteva prima della rivoluzione tra i giovani studenti iraniani.
Nella parte finale del suo discorso, il Leader della Rivoluzione islamica ha sollevato diversi punti sui negoziati con gli USA.
Nel primo punto, il Leader ha sottolineato che se il presidente degli Stati Uniti dice di essere disponibile a negoziare per raggiungere un accordo e dice di aver inviato una lettera all'Iran, tutto questo è un tentativo di ingannare l'opinione pubblica mondiale. "Questa lettera non mi è ancora pervenuta. Poi l'America vuole ingannare l'opinione pubblica. Vuole insinuare che l'Iran non vuole negoziare, mentre è la persona che dice queste cose è la stessa che strappò il risultato dei negoziati, siglato sul nucleare. Quando sappiamo che l'America non rispetterà gli impegni assunti, che negoziamo a fare?".
Su un altro punto, l'ayatollah Khamenei ha affermato: "Fin dall'inizio, il nostro obiettivo di tenere negoziati è stato quello di revocare le sanzioni, che fortunatamente stanno gradualmente diventando meno efficaci man mano che continuano a essere prolungate". Riferendosi alle parole degli americani secondo cui "non permetteremo all'Iran di ottenere armi nucleari", ha affermato: "Se volessimo produrre armi nucleari, l'America non potrebbe fermarci". Il motivo per cui non abbiamo armi nucleari e non le stiamo cercando è che noi stessi non vogliamo questo tipo di arma per le ragioni precedentemente esposte.
Su un altro punto, il Leader della Rivoluzione islamica ha ritenuto poco saggia la minaccia di azione militare da parte americana contro l'Iran e ha sottolineato: "La minaccia di colpire e scatenare una guerra non è una questione unilaterale e l'Iran è in grado di rispondere e sicuramente colpirà".
Il Leader ha aggiunto: "Se gli americani ed i loro agenti commetteranno una bravata di tipo militare ai danni dell'Iran, il maggior danno lo riporteranno loro. Naturalmente La guerra non è una cosa bella e noi non la cerchiamo; ma se proveranno a fare qualcosa contro di noi, risponderemo sicuramente e con decisione".
Il Leader della Rivoluzione ha definito l'America come un paese in declino, e ha aggiunto: "In termini di economia, politica estera, politica interna, questioni sociali e altri campi, l'America si sta indebolendo e non può più avere il potere che aveva 20-30 anni fa".
Nell'ultimo punto del suo discorso, ha considerato la Resistenza di Palestina e Libano più forte e motivata di prima e ha affermato: I funzionari iraniani, tra cui il governo e il presidente, sono unanimi su questa questione: dobbiamo sostenere la Resistenza palestinese e quella libanese con tutte le nostre forze e, se Dio vuole, la nazione iraniana resterà la portabandiera della Resistenza contro i poteri arroganti anche in futuro, come in passato.
All'inizio di questo incontro, hanno espresso le loro opinioni sulle questioni studentesche e nazionali più importanti 6 rappresentanti di organizzazioni studentesche provenienti da tutto il paese, il signor Mojtaba Mengali; dell'Ufficio per il rafforzamento dell'Unità - Mohammad Asadian; dell'Assemblea islamica degli studenti dell'Università di Azad - Mehdi Bazmeh; della Mobilitazione (Basij) Studentesca - Mohammad Reza Maryami; del Movimento per la Giustizia - Abolfazl Mohammadi; della Società di Studenti Islamici ela Sig.ra Reyhaneh Hassan-Qorban dei gruppi studenteschi jihadisti.
Al termine dell'incontro i partecipanti all'incontro hanno svolto la preghiera collettiva sotto la guida dell'Ayatollah Khamenei.
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