"La Repubblica Islamica dell'Iran ritiene che le sfide alla sicurezza nell'Asia occidentale siano interconnesse e intrinsecamente comuni tra i paesi della regione". Secondo Pars Today, lo ha affermato Seyyed Abbas Araqchi, ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, in un articolo sulla rivista specializzata di "Forum del Dialogo di Tehran", sotto il titolo "Costruire una nuova realtà per la regione verso la stabilità della sovranità e della solidarietà nell'Asia occidentale". Sempre secondo Araqchi, "che si tratti di affrontare il terrorismo, le migrazioni causate dai cambiamenti climatici, le minacce informatiche o la fragilità economica, nessun Paese è estraneo al destino dei propri vicini. Pertanto, la creazione di un quadro collettivo basato sul rispetto reciproco, sulla non ingerenza e sulla titolarità regionale non è una scelta, ma un obbligo vitale".
"La comunità internazionale deve affrontare la realtà", ha proseguito Araqchi, "che il regime sionista che viola sistematicamente il diritto internazionale, ricorre a un militarismo sfrenato e gode di impunità di fatto non può avere posto in nessun quadro di sicurezza regionale stabile".
Il ministro degli Esteri iraniano ha osservato: "Il futuro dell'Asia occidentale non sarà determinato dalle capitali straniere, ma sarà deciso dalle nazioni di questa regione, attraverso quadri che riflettono la loro storia, cultura e volontà collettiva. Se vogliamo liberare la regione dai cicli ripetitivi di divergenza, il prossimo decennio dovrà concentrarsi sulla costruzione delle istituzioni, sulla cooperazione transfrontaliera e sulla governance inclusiva".
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