30 maggio 2025 - 22:39
Source: Parstoday
Chiaro avvertimento del generale pakistano: l'unico modo per porre fine alle minacce contro l'Iran è acquisire arma nucleare!

Se l'Iran potesse acquisire la tecnologia per produrre testate nucleari con il pieno controllo sulla propria struttura di comando, non ci sarebbe più minacce contro la sua esistenza. Lo ha dichiarato un generale dell'esercito pakistano riferendosi alle capacità missilistiche dell'Iran e ai sistemi di lancio avanzati sviluppati già in possesso del Paese.

 il generale dell'esercito pakistano Khalid Naeem Lodhi, ex comandante dell'esercito pakistano, in un'intervista al canale in lingua Urdu del Network Sahab dell'IRIB, ha esaminato le dimensioni geopolitiche del programma nucleare iraniano e lo ha considerato una necessità strategica per la sopravvivenza e l'indipendenza del Paese.

Nella sua analisi, il generale pakistano riferendosi al contesto globale e al comportamento delle grandi potenze, ha affermato: Se l'Iran non ha ancora costruito un'arma nucleare, la pressione internazionale su di esso continuerà affinché non acquisisca mai questa capacità. Ma se l'Iran riuscisse ad acquisire questa capacità o ci si avvicinasse, la situazione cambierebbe e l'equilibrio nella regione verrebbe ridefinito.

Dando uno sguardo realistico alla storia recente, Lodhi ha sottolineato che paesi senza il potere di deterrenza nucleare, come la Libia e l'Iraq, sono stati vittime di aggressioni militari e, in un certo ordine mondiale, la potenza è l'unica voce che viene ascoltata. Il generale pakistano ha affermato che se un paese è forte, gli altri lo evitano di scontrare ma se è debole, viene facilmente annientato.

Riferendosi alla capacità missilistica dell'Iran e ai sistemi di lancio avanzati sviluppati giè in possesso del Paese, il generale dell'esercito pakistano ha aggiunto che se l'Iran acquisisse anche la tecnologia per produrre testate nucleari e la sua struttura di comando e controllo fosse completa, non rappresenterebbe più una minaccia per la sua esistenza, poiché avrebbe la capacità di rispondere con un primo attacco o con una deterrenza di ritorsione.

In un'altra parte delle sue affermazioni, Lodhi si è fatto riferimento alla recente proposta dell'Iran nei colloqui con l'Oman, durante i quali Teheran ha annunciato la sua disponibilità a trasformare il suo programma nucleare in un progetto congiunto con l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Lodi ha descritto la proposta come un'astuta manovra diplomatica che, da un lato, possa coinvolgere i paesi arabi confinanti nel processo di trasparenza e, dall'altro, togliere a governi come gli Stati Uniti la scusa di giustificare un'eventuale azione militare.

Il generale pakistano ha inoltre osservato che se una proposta così logica e partecipativa venisse respinta, non ci sarebbe alcuna giustificazione morale per uno scontro militare, e questo indebolirebbe la legittimità di azioni aggressive contro l'Iran agli occhi dell'opinione pubblica globale.

Riferendosi alla Fatwa (decreto islamico) del Leader della Rivoluzione Islamica di proibire la produzione di armi nucleari, il generale Lodhi ha affermato: "Se l'Iran ha veramente deciso di non intraprendere questa strada, continuerà a subire restrizioni e pressioni. Ma se le condizioni internazionali consentiranno all'Iran di consolidare il suo ruolo economico e regionale e di stabilire una cooperazione strategica con paesi confinanti come Pakistan, Turchia, Afghanistan e Asia centrale, potrà superare questo ciclo di minacce e sanzioni".

Il generale dell'esercito pakistano ha sottolineato che i paesi che hanno trasformato le sanzioni in opportunità, come l'Iran, sono diventati più forti dall'interno. Khalid Naeem Lodhi ha citato esempi di progressi dell’Iran nella produzione interna, nei settori militare ed economico e ha considerato questa resilienza un modello per le altre nazioni musulmane.

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