Secondo Pars Today, le controverse dichiarazioni rilasciate dal primo ministro del regime sionista, Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa mercoledì sera, durante la quale ha sottolineato di continuare la guerra a Gaza e l'assedio della Striscia, provocando un'ondata di critiche. Netanyahu ha affermato che Hamas sarebbe stata gravemente indebolita e che tutte le aree di Gaza sarebbero passate sotto il controllo del regime sionista.
Netanyahu ha anche promesso di lanciare attacchi più duri contro Gaza, ribadendo il pretesto di "raggiungere obiettivi di guerra", tra cui la distruzione di Hamas e il rilascio dei prigionieri. Ma queste affermazioni non corrispondono alla realtà dei fatti. Dopo 19 mesi di guerra, l'esercito del regime sionista non solo non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi, ma ha anche subito gravi perdite militari e psicologiche.
Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha accusato Netanyahu di mentire e ha affermato: "Non è in coordinamento con gli USA e ha perso il sostegno di Donald Trump". Anche il leader del Partito Democratico Yair Golan lo ha definito "bugiardo e ossessivo" e ha promesso di sconfiggerlo alle elezioni.
Anche i coloni sionisti, infuriati per le promesse non mantenute, hanno invaso le strade di Tel Aviv. Bloccando via Ayalon e appiccando un incendio, i coloni hanno chiesto la fine della guerra e un accordo di scambio di prigionieri, definendo le dichiarazioni di Netanyahu un "inganno". Le famiglie dei prigionieri hanno sottolineato che il gabinetto del regime, nell'illusione della vittoria, sta umiliando i sionisti e non ha un vero piano per porre fine alla crisi.
Allo stesso tempo, le azioni del regime sionista a Gaza e in Cisgiordania hanno provocato una condanna globale diffusa. L'ex primo ministro Ehud Olmert ha descritto le azioni di Israele a Gaza come "vicine a un crimine di guerra" e ha definito l'uccisione di civili "catastrofica". Ha affermato: "L'apparenza di questa operazione dimostra che il regime sionista è impegnato nell'uccisione di massa dei palestinesi".
Le Nazioni Unite hanno inoltre criticato il regime sionista per bloccare la distribuzione degli aiuti umanitari. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha annunciato che la maggior parte di 90 camion con a bordo aiuti umanitari sono entrati a Gaza, ma non ha raggiunto i palestinesi a causa delle difficoltà di accesso. "Le autorità israeliane non consentono il trasferimento degli aiuti nei magazzini e il rischio di saccheggi è elevato a causa della prolungata privazione di Gaza", ha aggiunto.
Nel frattempo, in Cisgiordania, la sparatoria dei soldati israeliani contro la missione diplomatica di 32 paesi a Jenin ha scatenato forti indignazioni a livello globale. Hamas ha ritenuto questo gesto un "simbolo di illegalità e arroganza" da parte del regime sionista e ha chiesto che questo regime si assumi le proprie responsabilità. Il ministero degli Esteri canadese ha convocato l'ambasciatore israeliano, mentre Italia, Inghilterra e Spagna hanno condannato l'attacco.
Anche il Segretario di Stato per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali dell'Inghilterra, Steve Reid ha definito gli attacchi a Gaza "insopportabili" e irreparabili: "Non si tratta più di autodifesa, ma di un attacco che non può essere tollerato". Anche il Ministero degli Esteri spagnolo ha definito la sparatoria dell'esercito israeliano "una chiara violazione del diritto internazionale". Anche l'Italia ha sollecitato una spiegazione chiara. L'esercito del regime sionista ha affermato che la delegazione avrebbe deviato dal percorso approvato e sarebbe entrata in un'area proibita, ma il ministro degli Esteri belga ha respinto questa versione: "La visita è stata effettuata in coordinamento con l'esercito".
Nel frattempo, la resistenza palestinese non è rimasta in silenzio di fronte ai crimini del regime sionista. Il movimento Hamas ha ritenuto "inaccettabili" le condizioni poste da Netanyahu per un cessate il fuoco, tra cui il disarmo della resistenza e l'espulsione dei suoi leader. Il portavoce di Hamas, Jihad Taha, ha definito le dichiarazioni di Netanyahu un "inganno" per sfuggire alle pressioni internazionali: "La resistenza non deporrà mai le armi".
La resistenza palestinese ha intanto risposto con forza alle aggressioni militari del regime sionista lanciando attacchi missilistici sulle città occupate di Ashkelon e Ashdod. Le Brigate Al-Quds, ala militare della Jihad islamica, hanno rivendicato questi attacchi: "Questa è una risposta ai crimini del regime sionista contro l'indifeso popolo palestinese". Fin dall'inizio dell'operazione di Tempesta Al-Aqsa, la resistenza ha inflitto pesanti perdite a Israele con tattiche di guerra irregolari. Più di 1.200 sionisti sono stati uccisi con centinaia catturati. Decine di carri armati e veicoli di trasporto truppe sono stati distrutti.
Soffocare la voce dei media
Il regime sionista mette in discussione la libertà di stampa per nascondere i propri crimini. Dopo l'uccisione di oltre 200 giornalisti a Gaza, il parlamento del regime ha vietato le operazioni di Al Jazeera nei Territori Occupati. Hamas ha definito l'iniziativa una "palese violazione della libertà di espressione" e un tentativo di nascondere i crimini israeliani. Anche Al Jazeera lo ha definito "criminale" e ha sottolineato il proseguimento delle sue attività professionali. A questo proposito, l'analista palestinese Muhammad Al-Qeeq ha affermato che Netanyahu sta sfruttando la debolezza dei leader arabi e la mancanza di una risposta decisa da parte del mondo islamico. Sempre secondo l'analista, il recente vertice arabo a Baghdad e l'accoglienza riservata a Trump da alcuni paesi arabi siano un segno di passività che ha incoraggiato Netanyahu a intensificare le sue aggressioni.
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