Secondo quanto riportato da Pars Today, che cita l'agenzia ISNA, la segretaria per la sicurezza interna statunitense, Kristi Noem, ha dichiarato che due dipendenti dell'ambasciata israeliana sono stati uccisi in una sparatoria avvenuta mercoledì sera nei pressi del Museo ebraico di Washington, DC.
Secondo quanto riferito, la task force antiterrorismo dell'FBI sta indagando sulla causa dell'incidente.
Anche il procuratore generale degli Stati Uniti Pam Bundy ha dichiarato di aver visitato la scena della sparatoria. Secondo la polizia, un sospettato è stato arrestato e l'inseguimento di un uomo bianco è in corso.
Anche il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha condannato fermamente l'uccisione di due dipendenti dell'ambasciata del regime sionista a Washington: "Si è trattato di un atto sfacciato di violenza vile e antisemita".
L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha descritto la sparatoria contro i dipendenti dell'ambasciata del regime a Washington sulla piattaforma di social media "X" come "un atto corrotto di terrorismo antisemita".
Nella sparatoria sono rimasti uccisi un uomo e una donna, ma non sono stati ancora identificati ufficialmente. Anche altre persone, tra cui alcuni dipendenti dell'ambasciata israeliana, sono rimaste ferite.
L'ambasciata del regime sionista non ha ancora risposto alle domande relative all'attentatore, alle vittime o al movente dell'attacco. Il ministro degli Esteri israeliano ha inoltre affermato che i rappresentanti del regime sono sempre a rischio e che lo sono ancora di più in questo periodo, aggiungendo di aver parlato con funzionari americani in merito al motivo della sparatoria contro i dipendenti dell'ambasciata del regime a Washington.
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