27 aprile 2025 - 22:58
Source: Parstoday
Persistono le tensioni tra Islamabad e Nuova Delhi; Colloqui telefonici di Pezeshkian con Modi e Sharif

Il governo pakistano ha espulso almeno 335 cittadini indiani che si erano recati nel Paese con un visto, a seguito delle crescenti tensioni con l'India in seguito all'attacco terroristico di Pahalgam in Kashmir.

Il governo indiano ha annunciato che il Pakistan ha rimpatriato 335 cittadini indiani che si trovavano temporaneamente nel Paese con il visto. Secondo Pars Today, martedì sera uomini armati hanno aperto il fuoco su un gruppo di turisti nella zona turistica di Pahalgam, situata a circa 90 chilometri dalla città di Srinagar, nel Kashmir controllato dall'India, uccidendo almeno 26 persone. Le autorità indiane hanno descritto l'incidente come un attacco terroristico. L'India ha sostenuto che il Pakistan sia coinvolto nell'attacco, ma Islamabad ha negato l'accusa.

In risposta all'attacco, il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha chiesto la formazione di una commissione indipendente per indagare sui dettagli.

In seguito a questo attacco, il governo indiano ha attuato una serie di severe misure diplomatiche e di sicurezza contro il Pakistan, tra cui la sospensione del Trattato sulle acque dell'Indo, la chiusura del valico e altro ancora.

D'altro canto, il Pakistan, in una forte reazione all'India, ha rilasciato una ferma dichiarazione annunciando una serie di misure diplomatiche, commerciali e di sicurezza contro Nuova Delhi. Gli analisti ritengono che la tensione senza precedenti tra i due Paesi potrebbe segnare l'inizio di un nuovo ciclo di scontri regionali.

A questo proposito, le forze indiane e pakistane si sono scambiate colpi di arma da fuoco per la terza notte consecutiva nella regione contesa del Kashmir, mentre le relazioni tra i due paesi confinanti hanno raggiunto il livello più basso a causa dell'incidente terroristico di Pahalgam.

Altre notizie riportano che ieri (sabato) almeno 75 cittadini pakistani sono tornati nel loro Paese dall'India.

Sabato, in una conversazione telefonica con il primo ministro pakistano Shahbaz Sharif, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha offerto la propria disponibilità di contribuire a ridurre le tensioni e a risolvere le controversie tra Pakistan e India.

In questa conversazione telefonica, "Pezeshkian" ha sottolineato la necessità di una lotta comune contro il terrorismo. "I recenti eventi hanno raddoppiato la necessità di una maggiore cooperazione regionale per affrontare il sinistro fenomeno del terrorismo e distruggere le infrastrutture finanziarie e belliche dei gruppi terroristici", ha aggiunto. "Dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi per stabilire pace, sicurezza e tranquillità nella regione".

In questo colloquio, Shahbaz Sharif dal canto suo ha condannato fermamente qualsiasi atto terroristico: "Il Pakistan stesso è stato vittima del terrorismo ed è ben consapevole della necessità di combattere con decisione questo fenomeno inquietante. Cerchiamo di migliorare la situazione economica del Paese e di promuovere il benessere della nazione pakistana e, come la Repubblica Islamica dell'Iran, sottolineiamo la pace, la stabilità e la sicurezza duratura nella regione", ha dichiarato.

In un'altra telefonata con il primo ministro indiano Narendra Modi, avvenuta sabato sera, il presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Masoud Pezeshkian, ha condannato fermamente l'attacco terroristico di Pahalgam, in India manifestando la propria solidarietà al governo e al popolo di questo Paese. Pezeshkian ha inoltre sottolineato la necessità di cooperazione tra i paesi della regione per contrastare il terrorismo e di solidarietà contro questa minaccia comune.

In questo colloquio, Narendra Modi, riferendosi ai dettagli dell'incidente terroristico di Pahalgam e ricordando la amara esperienza della nazione iraniana con il terrorismo, ha detto: "Considerate le sue dolorose esperienze, l'Iran può comprendere i sentimenti e la sofferenza del popolo indiano meglio di qualsiasi altro Paese". "Siamo pienamente d'accordo con voi sul fatto che la lotta al terrorismo richiede un'unità e una cooperazione complete tra i paesi della regione".

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