Trump è rimasto ferito lievemente sabato 13 luglio durante un discorso elettorale a Butler, in Pennsylvania. Secondo il portale di notizie Pars Today, la polizia americana ha sparato e ucciso l’aggressore sul posto rendendo impossibile interrogarlo per ottenere ulteriormente informazioni in merito ai mandanti di attacco. Dopo l’attentato a Trump, la Cnn ha riferito che i Servizi Segreti Usa avrebbero di recente intensificato le misure di sicurezza attorno all’ex presidente dopo aver ricevuto informazioni su un complotto iraniano per assassinarlo. A venirne a conoscenza, nelle ultime settimane, sono state le autorità statunitensi. Le news sono state diffuse pochi giorni dopo l'incidente di sabato 13 luglio.
Per la missione iraniana presso il Palazzo di Vetro, le notizia sul presunto coinvolgimento di Tehran, sono "affermazioni con obiettivi e intenzioni politiche ostili". La Repubblica islamica respinge con forza qualsiasi coinvolgimento nel recente attacco armato contro Trump.
Sempre a questo riguardo, la rappresentanza diplomatica di Tehran a New York, ha annunciato che la sparatoria contro Trump può essere un altro esempio dell’intensificazione degli ultimi anni dei casi di violenza politica negli Stati Uniti, soprattutto dopo l’attacco al Congresso americano da parte dei sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021.
Uno sguardo alla storia degli Stati Uniti d'America mostra che funzionari e leader politici così come attivisti politici e sociali di questo paese sono sempre stati obiettivi di violenza politica e del terrore. Prosegue la dichiarazione della missione diplomatica dell’Iran al Palazzo di Vetro. Un chiaro esempio è l’uccisione del presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, a Dallas, in Texas, nel novembre 1963, l’omicidio di Robert Kennedy, candidato democratico alle elezioni presidenziali americane, nel giugno 1968, a Los Angeles, in California, e l'assassinio di Martin Luther King, leader del movimento per i diritti civili afroamericani a Memphis, in Tennessee, nell'aprile 1968.
Per la rappresentanza iraniana all’Onu, dal punto di vista della Repubblica Islamica dell'Iran, Trump è un criminale che dovrebbe essere processato e punito in tribunale per aver ordinato l'assassinio del tenente generale Qassem Soleimani, comandante della forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica. Inoltre, “l’Iran ha scelto la strada legale per consegnarlo alla giustizia”.
Va notato che il martire Soleimani che ha avuto un ruolo principale nel crollo del Stato di Daesh (ISIS), è stato ucciso in un attacco terroristico il 3 gennaio 2020, mentre era in visita in Iraq su invito ufficiale delle autorità di Baghdad. L'attacco avvenuto nei pressi dell'aeroporto di Baghdad, ha causato anche il martirio di Abu Mahdi Al-Muhandis, allora vicepresidente della Mobilitazione popolare irachena (Hashd Al-Shaabi) e altri suoi 8 compagni.