L‘Euro-Mediterranean Human Rights Monitor ha condannato la campagna israeliana di sfollamento forzato in corso nella Striscia di Gaza, definendola una politica deliberata volta a spopolare oltre l’85% del territorio tramite ordini militari di evacuazione successivi e distruzioni su larga scala.
Dal 18 marzo 2025, dopo il crollo di una tregua temporanea, l’esercito israeliano ha emesso 51 ordini di evacuazione, costringendo quasi un milione di palestinesi ad abbandonare le proprie case. Tali ordini hanno interessato vaste aree della Striscia, inclusi la città di Gaza, est e sud, e parti del nord, lasciando i residenti intrappolati sotto incessanti bombardamenti, affamati e privi di rifugi sicuri, secondo un rapporto pubblicato mercoledì da Euro-Med.
Il rapporto documenta l’uso da parte di Israele di bombardamenti, demolizioni, fame deliberata e distruzione delle infrastrutture civili come strumenti per costringere i palestinesi a rifugiarsi in meno del 15% del territorio di Gaza, in preparazione a una possibile espulsione di massa al di fuori dell’enclave.
“Il modello degli ordini di evacuazione forzata, le uccisioni diffuse, le distruzioni e l’uso intenzionale della fame fanno tutti parte integrante di un piano israeliano che punta chiaramente al suo obiettivo finale: l’espulsione di massa dei palestinesi dalla loro terra, in particolare oltre la Striscia di Gaza”, ha dichiarato Euro-Med.
Euro-Med ha avvertito che tali azioni, compiute in assenza di necessità o giustificazioni militari, costituiscono crimini di guerra, crimini contro l’umanità e potenzialmente genocidio.
Testimonianze raccolte da Euro-Med descrivono civili in fuga sotto bombardamenti continui, senza alcun luogo sicuro dove rifugiarsi, mentre le forze israeliane colpiscono scuole, rifugi e tende che ospitano famiglie sfollate. Il 1° luglio, attacchi aerei hanno ucciso civili – tra cui donne e bambini – in aree designate come “sicure” dall’esercito israeliano, confermando un modello di attacchi deliberati.
Il rapporto invita la comunità internazionale a intervenire con urgenza per rendere responsabile Israele presso la Corte Penale Internazionale, imponendo sanzioni, tra cui embarghi sulle armi, congelamento dei beni dei funzionari coinvolti e applicazione di divieti di viaggio.
Euro-Med ha sottolineato la necessità di impedire l’attuazione di un piano israelo-statunitense per l’espulsione di massa dei palestinesi dalla loro terra.
“Tutto ciò segue oltre 20 mesi di crimini genocidi: uccisione e ferimento di oltre 200.000 civili, distruzione di intere città, collasso quasi totale delle infrastrutture di Gaza, eliminazione delle condizioni basilari di vita e sfollamenti interni sistematici. Il tutto all’interno di uno sforzo più ampio per annientare la comunità palestinese”, ha ribadito l’Euro-Med.
L’organizzazione conclude affermando che lo sfollamento forzato e la distruzione su vasta scala a Gaza rappresentano “una delle più grandi cancellazioni sistematiche di città e aree residenziali dell’era moderna”.
Traduzione per InfoPal di F.L.
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