a considerare di vivere da qualche altra parte o addirittura di tornare nei loro Paesi d’origine. Secondo il rapporto, pubblicato dal quotidiano in lingua ebraica Israel Hayom, le cupe prospettive economiche nella Palestina occupata hanno spinto un numero significativo di immigrati ebrei a pensare di cambiare luogo di residenza.
Gli immigrati sostengono che vivere nei territori occupati da Israele non è necessariamente il loro destino ultimo.
Inoltre, coloro che hanno cercato per anni di immigrare nella Palestina occupata ora hanno cambiato idea e affermano di non essere più disposti a vivere in un luogo in cui i prezzi sono proibitivi.
A maggio, un sondaggio tra giovani ebrei sionisti ha rilevato che quasi la metà della popolazione nei territori occupati non è ottimista sul futuro dell’entità sionista, mentre più di un terzo delle persone pensa all’emigrazione per trovare lavoro e migliorare la propria vite.( ilfarosulmondo.com)
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