Secondo l'agenzia di stampa ABNA, che cita Al-Mayadeen, a diverse settimane dai riusciti attacchi missilistici iraniani contro i territori occupati, le discussioni negli ambienti mediatici del regime sionista sui dettagli di queste operazioni e sull'entità dei danni continuano. La scorsa notte, i media del regime sionista hanno ammesso che la ricostruzione della raffineria di petrolio di Haifa, che è stata colpita con successo dagli attacchi missilistici iraniani, ha comportato un costo di 200 milioni di dollari per Tel Aviv.
Qualche giorno fa, anche il quotidiano sionista Israel Hayom, in un rapporto che faceva riferimento all'operazione missilistica iraniana contro le strutture petrolchimiche di Bazán nel porto di Haifa durante la guerra di 12 giorni imposta dagli Stati Uniti e dal regime sionista contro l'Iran, ha scritto che l'attacco a queste strutture ha dimostrato che le infrastrutture interne del regime non sono affatto immuni e che l'installazione di tali infrastrutture nel sottosuolo è una necessità di sicurezza inevitabile. Questo rapporto, fornendo nuovi dettagli sugli attacchi missilistici iraniani del 16 giugno contro le strutture di Bazán, ha scritto che all'alba di quel giorno un missile iraniano ha colpito le strutture di Bazán. Il giornale ha aggiunto che l'attacco ha causato ingenti danni alle strutture energetiche e alle attrezzature della raffineria e che per questo motivo Bazán ha annunciato la sospensione completa delle sue attività e che le avrebbe riprese nei mesi successivi.
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