3 settembre 2025 - 00:24
Source: Parstoday
I paesi che hanno violato il BARJAM, hanno il diritto di trarne vantaggio?

Il ministro degli Esteri iraniano «Seyyed Abbas Araghchi» ha sottolineato, in merito alla lettera congiunta di Iran, Russia e Cina al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: i paesi che non hanno rispettato i propri obblighi in merito ad un accordo, non hanno il diritto di trarne vantaggio.

In merito alla lettera congiunta dei Ministri degli Esteri di Iran, Russia e Cina al Segretario Generale e al Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran ha scritto: Questa lettera congiunta, firmata a margine del vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Tianjin, esprime la nostra ferma posizione secondo cui gli sforzi dei paesi europei per attivare il «meccanismo di Snapback» sono privi di qualsiasi base giuridica e sono considerati una mossa politicamente distruttiva.

Araghchi ha aggiunto: Sono stati gli Stati Uniti a violare per primi il BARJAM (accordo sul nucleare iraniano) e la Risoluzione 2231, e poi è stata l'Europa a decidere di accettare sanzioni illegali invece di rispettare i propri impegni. Questi fatti innegabili dovrebbero costituire la cornice per qualsiasi dialogo serio in seno al Consiglio di Sicurezza.

Il ministro degli Esteri iraniano ha aggiunto: In questa lettera congiunta, abbiamo anche sottolineato il principio fondamentale del diritto internazionale secondo cui diritti e obblighi sono indivisibili. I Paesi che non rispettano i propri impegni non hanno il diritto di trarre vantaggio di un accordo che essi stessi l'hanno indebolito.

Araghchi ha proseguito: la credibilità della diplomazia multilaterale andrà salvaguardata solo col rispetto di questa logica. Ciò che è in gioco non sono solo i diritti della Repubblica Islamica dell'Iran, ma anche l'integrità e la credibilità degli accordi internazionali. Se si tollerano comportamenti selettivi nell'attuazione degli impegni e l'abuso delle procedure legali, le fondamenta della sicurezza collettiva saranno seriamente compromesse.

Il ministro degli Esteri iraniano ha sottolineato: Il compito principale del Consiglio di Sicurezza è agire per conto della comunità internazionale per mantenere la pace e la sicurezza mondiale. La proposta dei tre Paesi europei è di fatto un tradimento di questa missione, perché trasforma il Consiglio di Sicurezza da un'istituzione che mantiene la stabilità globale a uno strumento per esercitare pressione e coercizione.

I funzionari della Repubblica Islamica dell'Iran hanno sempre sottolineato che gli Stati Uniti e i tre paesi europei hanno sabotato il processo del BARJAM (accordo sul nucleare iraniano) e non hanno adempiuto ai propri obblighi derivanti da tale accordo. Di conseguenza, dal punto di vista della Repubblica Islamica dell'Iran, i paesi che hanno violato i propri obblighi nell'ambito di accordi come il JCPOA non hanno la legittimità giuridica per beneficiarne. L'Iran ritiene che accordi come il BARJAM si basino su obblighi reciproci. Se una parte viola i propri obblighi, l'altra parte ha il diritto di adottare contromisure, al fine di limitare ai trasgressori di trarre vantaggio dello stesso accordo.

Il punto di vista dell'Iran secondo cui i paesi che violano propri impegni previsti da un accordo non dovrebbero trarne beneficio è di importanza strategica per la politica estera della Repubblica Islamica. L'Iran ribadisce la necessità di rispettare gli impegni, nel tentativo di dimostrare che gli accordi internazionali dovrebbero basarsi sulla fiducia e sull'attuazione reciproca degli impegni. Questo approccio presenta l'Iran come un attore che agisce in base alle norme.

A sua volta, l'Iran mette in discussione le azioni illegittime dei paesi che violano gli impegni, per impedire loro di abusare di meccanismi come quello di «Snapback», aumentando a questi paesi il costo politico delle loro azioni unilaterali. Questa visione consente all'Iran di adottare una posizione più forte nei negoziati nucleari o regionali. L'Iran chiede inoltre garanzie pratiche e verificabili, citando la violazione degli impegni da parte delle altre parti.

L'Iran accusa i paesi violatori di aver di fatto oltrepassato i limiti dell'accordo sostenendo sanzioni, operazioni militari o pressioni economiche e di non doverne beneficiare. Questa presa di posizione è anche vista a livello nazionale come una difesa della dignità nazionale e dell'indipendenza politica e, a livello internazionale, presenta l'Iran come più resiliente alle pressioni occidentali.

Questa prospettiva nella politica estera iraniana non è solo un approccio per contrastare le pressioni esterne, ma anche parte di un più ampio sforzo per ridefinire l'ordine internazionale basato sulla giustizia, sul rispetto reciproco e su un impegno concreto. Con l'adozione di questa posizione, l'Iran vuole dimostrare che un accordo senza l'attuazione dei propri impegni non ha alcun significato.

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