In una riunione tenutasi martedì al Parlamento britannico, sono state sollevate forti critiche alle politiche del governo »Starmer« riguardo alla guerra di Gaza e al suo sostegno a Israele. Sottolineando la crisi umanitaria a Gaza e il disprezzo del governo per le condanne internazionali, i parlamentari britannici hanno invitato Londra ad adottare misure più concrete per porre fine all'assedio di Gaza e fermare le esportazioni di armi verso Israele.
La riunione si è tenuta in un momento in cui la situazione a Gaza è molto grave. Gli attacchi israeliani continuano e il numero dei martiri palestinesi aumenta ogni giorno. La fame, la mancanza di acqua potabile e la mancanza di accesso a medicinali e forniture sanitarie hanno peggiorato le condizioni dei residenti della Striscia di Gaza, al punto che molti bambini a Gaza sono morti di fame, e questa situazione persiste.
In questa situazione, e mentre i funzionari di Tel Aviv continuano a suonare il tamburo della guerra, i paesi europei hanno criticato le politiche israeliane in modo indiretto, e molti funzionari di questi paesi hanno chiesto misure esecutive per porre fine alla guerra di Gaza e interrompere gli aiuti europei al regime sionista.
Anche la Gran Bretagna è tra i paesi che hanno sostenuto Israele fin dall'inizio della guerra di Gaza, insieme ad altri alleati europei, e hanno fornito aiuti militari, armi e ampio sostegno politico al regime sionista. Poiché il paese è noto per essere uno dei maggiori esportatori di armi al regime sionista, l'esportazione di armi avanzate, tra cui aerei da guerra, carri armati e altri equipaggiamenti militari, verso Israele è una delle misure più importanti adottate dalla Gran Bretagna in questo senso.
D'altra parte, Israele è un importante partner commerciale ed economico per la Gran Bretagna da molti anni. Pertanto, la Gran Bretagna non solo fornisce e continua a fornire a Tel Aviv tutti i tipi di armi e attrezzature di cui ha bisogno, ma, in qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha sempre difeso le posizioni di Israele e si è opposta a qualsiasi azione contro il regime sionista.
Nonostante tali relazioni, il Parlamento britannico ha ora assunto posizioni diverse sotto la pressione dell'opinione pubblica britannica ed europea. Infatti, la portata dei crimini israeliani e le immagini pubblicate di bambini palestinesi affamati e feriti, giornalisti, uomini e donne uccisi negli attacchi israeliani hanno indotto l'opinione pubblica britannica ed europea a non accettare più la partecipazione dei governi europei a questi crimini. Pertanto, anche i parlamentari britannici hanno ora protestato contro le posizioni del governo e le critiche alle politiche del governo Starmer nei confronti di Gaza hanno raggiunto il loro apice.
In una riunione di martedì, i rappresentanti dei Liberal Democratici e del Partito Laburista britannico hanno chiesto con forza al governo Starmer di adottare misure più efficaci contro il regime israeliano. In questa riunione, la dott.ssa »Rose Savage«, rappresentante dei Liberal Democratici, riferendosi alla critica situazione dei bambini palestinesi a Gaza, ha accusato il governo di tolleranza nei confronti di Israele e ha chiesto la sospensione delle esportazioni di armi verso questo regime e l'immediato riconoscimento dello Stato palestinese. »Alister Strathern«, rappresentante del Partito Laburista, ha inoltre sottolineato la situazione precaria della popolazione di Gaza e gli scarsi progressi del governo nel ridurre le sofferenze umanitarie dei palestinesi che vivono a Gaza, definendo insufficienti le posizioni del governo e chiedendo un'azione più concreta e decisa da parte di Londra.
Non solo in Gran Bretagna, ma anche in altri paesi europei, l'opposizione al sostegno dei governi alle politiche israeliane nei confronti della popolazione di Gaza si è intensificata, al punto che molti funzionari europei hanno chiesto un'azione collettiva da parte di vari paesi europei sotto l'influenza dell'opinione pubblica.
La presa di posizione dei parlamentari britannici mostra inoltre che esiste un profondo divario tra il governo ed i parlamentari di questo paese per quanto riguarda la crisi di Gaza e il continuo sostegno a Israele. Di fatto, le relazioni speciali della Gran Bretagna con Israele continuano a impedire l'adozione di politiche più forti ed efficaci contro il regime sionista, e i funzionari del governo britannico hanno continuato a limitarsi alla retorica diplomatica e agli aiuti umanitari, mentre l'opinione pubblica e i parlamentari chiedono misure più concrete e decisive, tra cui il blocco delle esportazioni di armi verso Israele e la fine dell'assedio di Gaza. Tuttavia, sembra che in pratica il governo britannico non sia disposto ad adottare alcuna azione concreta per contrastare i crimini del regime sionista e interrompere il sostegno occidentale a questo regime.
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