22 ottobre 2025 - 22:09
Source: ABNA24
Perché il regime sionista sta cercando di rinviare la seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza?

Il premier del regime sionista ha affermato che la fine della guerra di Gaza sarà possibile solo dopo la piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco in due fasi e la realizzazione delle condizioni come il ritorno dei prigionieri israeliani e il completo disarmo di Hamas.

Benjamin Netanyahu, primo ministro del regime sionista ha aggiunto: "La condizione per porre fine alla guerra è il ritorno di tutti i prigionieri israeliani e il completo disarmo di Hamas. Speriamo che ciò si realizzi facilmente, altrimenti lo otterremo in modo difficile, ponendo fine alla guerra".

L'ultima presa di posizione di Netanyahu ha suscitato reazioni sia all'interno che nella regione rivelando segnali di disaccordo nel gabinetto del regime sionista. A questo proposito, il ministro della Sicurezza Interna del regime sionista, Itamar Ben-Gvir, ha continuato con le sue provocazioni contro la Resistenza, minacciando di far cadere il gabinetto in una data specifica se Hamas non verrà smantellato e la pena di morte non verrà applicata ai danni dei prigionieri palestinesi.

L'ufficio del primo ministro del regime sionista ha precedentemente annunciato che Netanyahu aveva ordinato la chiusura del valico di Rafah fino a nuovo avviso. Netanyahu ha affermato che la riapertura del valico dipenderà dal rispetto da parte di Hamas dei propri impegni, in particolare per quanto riguarda la restituzione dei cadaveri dei prigionieri israeliani e l'attuazione del quadro concordato.

Nel frattempo, Diaa Rashwan, capo del Servizio d'Informazione di Stato egiziano (Sis), ha affermato che Netanyahu sta usando la questione del ritardo nella consegna delle salme dei martiri palestinesi come strumento di pressione politica, attribuendo tale ritardo alle difficili condizioni di sicurezza a Gaza e alla mancanza di accesso ad alcune aree.

Rashwan ha sottolineato che Netanyahu, sollevando queste questioni, sta cercando di rinviare l'attuazione della seconda fase dell'accordo, una fase che include il completo ritiro dell'esercito del regime sionista da Gaza. Secondo Rashwan, queste questioni rappresentano una sfida per Netanyahu all'interno del regime sionista e lui sta cercando di sfuggirvi.

Il Movimento di Resistenza Islamica Palestinese, Hamas, ha anche annunciato che la decisione del premier del regime sionista, Benjamin Netanyahu, di impedire l'apertura del valico di Rafah fino a nuovo avviso costituisce una chiara violazione delle disposizioni dell'accordo di cessate il fuoco e una negazione degli impegni assunti con i mediatori e le parti garanti.

Il regime sionista sta cercando di rinviare l'attuazione della seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza con vari pretesti, tra cui la restituzione dei corpi dei prigionieri militari sionisti e l'escalation delle controversie politiche interne a Tel Aviv. Il regime sionista ha annunciato che la seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco non inizierà finché Hamas non restituirà i corpi dei prigionieri sionisti. Questo in una situazione in cui Hamas ha recentemente consegnato i corpi di due ostaggi del regime sionista.

Netanyahu, considerando l'intensificarsi della crisi politica, le proteste degli estremisti sionisti e la loro minaccia di lasciare il gabinetto, sta ostacolando il processo di cessate il fuoco, e alcuni membri del gabinetto del regime sionista chiedono che la guerra continui fino al completo disarmo di Hamas.

Il regime sionista inoltre continua a non aprire il valico di Rafah, a violare i suoi accordi e impegni ed a mentire. Le azioni del regime sionista hanno ritardato l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e l'attuazione della seconda fase dell'accordo. Il regime sionista ha anche sospeso lo scambio di prigionieri da parte di Hamas con attacchi sporadici e violazioni del cessate il fuoco, portando questo processo a una crisi.

L'esercito del regime sionista non ha ancora rispettato i suoi impegni e non ha pienamente attuato il ritiro da Gaza, e alcuni funzionari sionisti sostengono la continuazione delle operazioni militari. Netanyahu e gli estremisti sionisti, che non sono riusciti a raggiungere i loro sinistri obiettivi a Gaza e sono stati costretti ad accettare la sconfitta di fronte alla Resistenza palestinese, stanno cercando di sfruttare la situazione attuale per giustificare in ogni modo possibile la continuazione della guerra a Gaza.

Gli ultimi sviluppi a Gaza dopo l'Operazione della Tempesta di Al-Aqsa hanno dimostrato che i gruppi di Resistenza palestinesi sono pienamente preparati a difendere le legittime richieste e aspirazioni del popolo palestinese, e il sabotaggio da parte delle autorità del regime sionista, con l'aperto sostegno della Casa Bianca, non fermerà questo processo.

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