Amir Saeed Iravani, Ambasciatore e Rappresentante Permanente della Repubblica Islamica dell'Iran presso le Nazioni Unite, ha dichiarato durante la sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU sul rapporto dell’AIEA: «Mentre alcuni paesi limitano sistematicamente l’accesso delle nazioni in via di sviluppo alla tecnologia nucleare pacifica, essi forniscono simultaneamente armi e assistenza militare al regime sionista, che non è membro del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare e possiede un arsenale nascosto di armi di distruzione di massa.»
Iravani ha aggiunto: «Il trasferimento di conoscenze e tecnologie nucleari, garantito dall’Articolo IV del Trattato di Non-Proliferazione Nucleare e dallo Statuto dell’AIEA, non è un privilegio, ma un diritto intrinseco e inalienabile.»
L’Ambasciatore e Rappresentante Permanente della Repubblica Islamica dell’Iran presso le Nazioni Unite ha sottolineato: «Il mondo ha assistito a un atto profondamente criminale e aggressivo nel giugno 2025. Poche ore dopo l’adozione di una risoluzione a motivazione politica nel Consiglio dei Governatori, il regime sionista ha lanciato attacchi estesi e pesanti contro gli impianti nucleari iraniani sotto salvaguardia, interamente sotto supervisione dell’AIEA. Questi attacchi criminali hanno preso di mira scienziati iraniani e le loro famiglie, uccidendo o ferendo migliaia di persone, e causando ingenti danni materiali.»
Iravani ha proseguito: «Gli Stati Uniti, in qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e depositario del TNP, hanno preso di mira direttamente strutture supervisionate dall’AIEA partecipando a questa aggressione il 22 giugno. Queste azioni costituiscono una palese violazione del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite, dello Statuto dell’AIEA e della Risoluzione 487 (1981) del Consiglio di Sicurezza, che vieta esplicitamente qualsiasi attacco a strutture nucleari sotto salvaguardia.»
La Repubblica Islamica dell’Iran ha costantemente considerato i rapporti dell’AIEA come parziali, poiché gli Stati Uniti e alcuni paesi europei utilizzano l’agenzia per i loro obiettivi politici contro nazioni indipendenti. Invece di concentrarsi su questioni tecniche, essi trasformano questi rapporti in strumenti per imporre sanzioni e pressioni diplomatiche contro l’Iran.
L’Iran ha ripetutamente avvertito che gli Stati Uniti e la Troika europea (Inghilterra, Francia e Germania), presentando risoluzioni anti-Iran al Consiglio dei Governatori, hanno effettivamente deviato l’esame del dossier iraniano da un percorso tecnico a uno politico. I rapporti dell’AIEA, soprattutto dopo il ritiro degli Stati Uniti dal JCPOA, sono stati utilizzati come pretesto per intensificare le pressioni economiche e politiche contro l’Iran.
I funzionari iraniani affermano che l’AIEA, nei suoi rapporti, ignora o minimizza la cooperazione estesa dell’Iran, anche se l’Iran ha ripetutamente dichiarato che le sue attività sono pacifiche e sotto salvaguardie. L’Iran sottolinea la neutralità dei rapporti dell’AIEA, sostenendo che la credibilità e la legittimità dell’agenzia possono essere mantenute solo se i suoi rapporti restano professionali, basati sui fatti e privi da pressioni politiche.
La Troika europea, composta da Francia, Germania e Inghilterra, ha preparato un progetto di risoluzione contro l’Iran, che sarà presentato alla riunione del Consiglio dei Governatori dell’AIEA dal 19 al 21 novembre. Queste azioni anti-Iran da parte degli Stati Uniti e della Troika europea avvengono mentre l’Iran continua il dialogo diplomatico e la cooperazione con l’AIEA, sottolineando di essere pronto a rinnovare l’accordo se le altre parti torneranno ai loro impegni.
Il recente accordo tra l’Iran e l’AIEA al Cairo per riprendere le ispezioni tecniche, insieme ai colloqui diplomatici a Ginevra, Mascate e Roma, dimostra tutti la volontà di Teheran di risolvere la questione attraverso la diplomazia, a condizione che vi siano garanzie autentiche per l’allentamento delle sanzioni. L’Iran ha ripetutamente sottolineato di essere pronto a raggiungere un accordo stabile e affidabile che garantisca la revoca delle sanzioni e prevenga futuri abusi.
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