AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Parstoday
lunedì

28 novembre 2022

17:17:28
1327036

Lo scontro Ankara-Washington sui curdi in Siria

WASHINGTON - L’inviato speciale americano Nicholas Granger ha affermato che gli attacchi aerei della Turchia contro le postazioni dei militanti curdi in nord est della Siria ...

metterebbe a rischio anche le forze statunitensi che si trovano illegalmente nel paese arabo. L’ultima ondata di bombardamenti di Ankara oltre il confine meridionale è ufficialmente la conseguenza dell’attentato terroristico avvenuto lo scorso 13 novembre a Istanbul e che le autorità turche hanno subito attribuito al PKK e al suo omologo siriano YPG (“Unità di Protezione Popolare”).

E’ stato il presidente turco ad autorizzare i bombardamenti contro le postazioni curde nel Nord dell’Iraq e nel Nord della Siria, mentre l’esercito turco ammassava truppe lungo il confine in vista di una operazione di terra che lo stesso Erdogan ha rivendicato esplicitamente: “Presto li eradicheremo con i nostri carri armati, la nostra artiglieria e i nostri soldati”.

Il leader turco ha inoltre lasciato intendere che, a breve, potrebbe seguire un intervento di terra nelle aree controllate dai curdi nel nord-est della Siria. Se ciò dovesse accadere, si tratterebbe della quarta operazione di terra turca condotta in Siria dall’inizio del conflitto in questo paese. Il bombardamento delle forze di Ankara in Siria ha colpito una base delle Forze Democratiche Siriane (SDF) in una località che ospita il contingente militare americano stanziato illegalmente in Siria. La partnership curdo-americana aveva da subito incontrato l’ostilità della Turchia, avvelenando i rapporti con gli Stati Uniti e altri alleati NATO. Erdogan accusa Washington di utilizzare i curdi per condurre operazioni di destabilizzazione in Turchia. Infatti, dopo l’attentato a Istanbul, vari membri del governo turco e lo stesso Erdogan avevano denunciato il sostegno americano ai militanti curdi.

Il ministro dell’Interno, Soylu, aveva addirittura paragonato l’espressione di cordoglio dell’ambasciata USA per le vittime dell’attentato al “ritorno dell’assassino sul luogo del delitto”. Lo stesso leader turco intervenuto in TV dopo aver annunciato il probabile impiego di truppe di terra di Ankara in Siria ha avvertito che il suo governo “conosce molto bene chi protegge, arma e incoraggia questi terroristi”. Il riferimento agli Stati Uniti è chiarissimo, anche se non espresso in modo esplicito, e, assieme alle dichiarazioni precedenti, risulta oggettivamente sorprendente se si considera appunto l’alleanza tra Washington e Ankara nel quadro NATO. Ancora più eclatante è il fatto che la Turchia abbia bombardato postazioni militari in Siria dove operano le forze di occupazione USA e i loro alleati curdi.

342/