AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Parstoday
domenica

7 maggio 2023

10:21:55
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Italia, scorte di armi esaurite, complice crisi ucraina

Con il supporto illimitato dato all’Ucraina, le scorte di armi dell’esercito italiano si sono esaurite. “Se qualcuno ci attaccasse non potremmo difenderci se non per un paio di giorni al massimo”.

Le Forze Armate italiane, come spiegano fonti accreditate della Difesa, soffrono di uno scarso livello di munizionamento che le mette in seria difficoltà.

Nell’ultimo decennio in Italia, a fronte di un drastico calo della domanda, sono scomparsi i due terzi delle aziende produttrici. Le moderne tattiche di guerra avevano modificato le esigenze militari e per ragioni di costi si preferiva acquistare all’estero quanto serviva. Ma con la crisi dell’Ucraina si è tornati ai conflitti novecenteschi, costringendo tutti i Paesi a una corsa affannosa per aumentare le riserve. La carenza delle «materie prime», complice lo sforzo per sostenere Kiev, ha fatto sì che oggi negli arsenali italiani manchino munizioni di artiglieria pesante e leggera. Sugli scaffali dopo sei decreti di aiuti all’Ucraina non è rimasto molto. Le società fornitrici non sono in grado di gestire le richieste: servirebbero investimenti ingenti, che solo commesse stipulate (e in parte saldate) potrebbero determinare.

Risultato: al momento i produttori hanno una «capacità ridotta». Gli ordini di consegna per le munizioni sono a tre anni, che diventano sei per i missili.In questo contesto Roma ha provato a contattare Washington per garantirsi il ripristino delle riserve, ma dagli Stati Uniti è stato risposto che «bisogna mettersi in fila». E la fila è lunga. Perché le difficoltà accomunano (quasi) tutti gli Stati dell’Unione europea, tant’è che nell’ultima riunione Ue si è deciso di attingere anche ai fondi di coesione per acquisti comuni.

Da tempo in Italia, alti ufficiali dello Stato maggiore spiegano ai rappresentanti della politica che in queste condizioni, se in teoria il Paese venisse attaccato, «la capacità di resistenza sarebbe valutata tra le 48 e le 72 ore».Sono molteplici le ragioni che producono un livello di sicurezza definito «inadeguato». Intanto il munizionamento deve essere periodicamente sostituito, perché prodotti come bombe e missili «scadono» dopo un certo periodo, smettono cioè di essere efficienti e rischiano di diventare persino pericolosi. Mesi fa lo stesso Zelensky disse pubblicamente che il materiale consegnato da una forza alleata «non ha funzionato in combattimento». E la scorsa settimana il Financial Times ha rivelato che venti cannoni semoventi M109L donati dall’Italia all’Ucraina sarebbero «inutilizzabili».Dopo lo scoppio della guerra, risolvere il problema delle scorte è diventata — secondo il sottosegretario Perego — «una questione strategica». Non è una postura bellicista dell’Italia di centrodestra. L’anno scorso il governo del socialdemocratico Schulz annunciò lo stanziamento di cento miliardi per rinnovare le strutture militari tedesche. E il presidente riformista Macron dichiarò che «la Francia è entrata in un’economia di guerra, perciò sarà indispensabile ricostruire rapidamente ciò che serve alle nostre Forze Armate».

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