Secondo l’agenzia di stampa internazionale AhlulBayt (ABNA), Hezbollah libanese ha avvertito sugli sforzi degli Stati Uniti per indurre l’esercito libanese a scontrarsi con il popolo e la resistenza, esortando i funzionari a porre fine all’inazione politica di fronte agli inviati internazionali e regionali.
Hussein al-Khalil, vice segretario politico di Hezbollah libanese, ha dichiarato in un comunicato: «Il comportamento ripetuto del governo statunitense dimostra che il suo obiettivo è distruggere tutti gli elementi di resilienza e difesa del Libano, trasformando il paese in una colonia americana-israeliana.»
Ha espresso rammarico per il fatto che gli Stati Uniti siano riusciti, attraverso una dominazione palese e occulta, a spingere il governo libanese ad adottare decisioni sbagliate, decisioni che segnano l’inizio di un percorso di resa e passività totale.
Al-Khalil ha aggiunto: «Le istruzioni umilianti e arroganti degli Stati Uniti, evidenti nelle dichiarazioni dei membri della delegazione americana nei media e negli incontri con i funzionari libanesi, mostrano un chiaro ritiro dall’accordo che Stati Uniti e Francia avevano sostenuto nell’ottobre 2024.»
Ha inoltre sottolineato che il governo statunitense, inviando numerosi inviati come Ortagus e Tom Barrack, seguiti da una delegazione più ampia composta da membri del Congresso e del governo, ha cercato di sottrarsi a tutti gli impegni precedenti, incluso quello di fare pressione su Israele per fermare le aggressioni quotidiane e ritirarsi dalle aree occupate del Libano.
Al-Khalil ha avvertito che gli sforzi degli Stati Uniti per spingere l’esercito libanese contro il popolo e la resistenza rappresentano un vile tentativo di distruggere i due pilastri principali del paese, ovvero l’esercito e la resistenza, esortando i funzionari libanesi a evitare di cadere in queste trappole mortali.
Ha inoltre sottolineato che l’affermazione di alcuni funzionari secondo cui starebbero implementando l’Accordo di Taif è un grave errore, poiché tale accordo riconosce esplicitamente il diritto del Libano di adottare tutte le misure necessarie per liberare e difendere il proprio territorio, inclusa la nobile resistenza popolare.
Al-Khalil ha concluso avvertendo che il pericolo di trascinare il Libano in una guerra civile rimane presente; una guerra che l’Accordo di Taif aveva cercato di porre fine.
Il vice segretario politico di Hezbollah libanese ha chiesto al presidente e agli altri funzionari del paese di tenere l’esercito libanese lontano dalle tensioni interne e di riconsiderare seriamente la loro posizione nei confronti degli inviati stranieri che minacciano la sicurezza e la sovranità del paese.
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