citando l’agenzia IRNA, «Rudion Miroshnik», inviato speciale del Ministero degli Esteri russo (per la guerra in Ucraina), domenica ha detto che i Paesi occidentali alla fine obbligheranno l’Ucraina a riconoscere i territori perduti come russi. Riguardo alle dichiarazioni del presidente ucraino «Volodymyr Zelensky», secondo cui Kiev «non riconoscerà legalmente la cessione dei propri territori», «Miroshnik» ha affermato: se l’Occidente rinuncerà al tentativo di indebolire la Russia, accetterà l’attuale Federazione russa e si orienterà verso relazioni economiche e di buon vicinato, la questione gradualmente passerà in secondo piano e svanirà. Ha aggiunto: in definitiva, l’Occidente costringerà l’Ucraina ad accettare questa realtà.
Avvertimento del governo ucraino sul rischio di perdere ulteriori territori
Nel frattempo, Denys Shmyhal, ministro della Difesa ucraino, sottolineando che il suo Paese avrà bisogno di almeno 120 miliardi di dollari nel prossimo anno per mantenere la propria capacità difensiva, ha detto: se l’Ucraina rimarrà in una posizione di svantaggio finanziario sul campo di battaglia, esiste il rischio di perdere ulteriori territori a favore della Russia.
Il sostegno della Polonia all’istituzione di una no-fly zone sopra l’Ucraina
D’altra parte, Radosław Sikorski, ministro degli Esteri polacco, dopo che droni russi hanno violato lo spazio aereo del suo Paese, ha proposto che gli alleati occidentali di Varsavia intercettino droni e missili russi nello spazio aereo ucraino. Ha inoltre suggerito un approccio coordinato contro la cosiddetta flotta ombra russa nel Mar Baltico. Il ministro degli Esteri polacco ha dichiarato: la Germania o la NATO potrebbero istituire una zona di controllo marittimo nel Mare del Nord per monitorare l’accesso delle navi al Baltico.
Analista britannico avverte di una possibile provocazione con droni in Polonia da parte dell’Ucraina
Alexander Mercouris, analista britannico di questioni geopolitiche, ha dichiarato che i servizi di sicurezza speciale ucraini potrebbero aver organizzato una provocazione con droni in Polonia. Secondo lui, dopo gli attacchi dell’esercito russo alle installazioni militari nell’ovest dell’Ucraina, Kiev potrebbe aver raccolto i droni disponibili e averli indirizzati verso la Polonia. Mercouris ha sottolineato che una tale mossa avrebbe consentito a Kiev di puntare il dito contro Mosca e chiedere a Europa e Stati Uniti un maggiore sostegno militare.
Incendio in una grande raffineria russa
Le autorità russe hanno dichiarato domenica che sabato l’Ucraina ha lanciato un massiccio attacco con almeno 361 droni contro il Paese, provocando un incendio in una grande raffineria di petrolio nel nord-ovest della Russia. Secondo queste fonti, l’attacco con droni non ha causato vittime. Inoltre, il Ministero della Difesa russo ha comunicato domenica, in una dichiarazione, l’intercettazione e la distruzione di 80 droni ucraini sopra 10 diverse regioni.
La posizione cauta del Papa sulla mediazione del Vaticano nella guerra in Ucraina
Papa Leone XIV, riguardo a un possibile ruolo del Vaticano come mediatore nella guerra tra Russia e Ucraina, ha assunto una posizione prudente.
In un’intervista, estratti della quale sono stati pubblicati dal portale americano Crux e dal quotidiano peruviano El Comercio, il Papa ha affermato che occorre distinguere tra il ruolo del Vaticano come difensore della pace e l’eventuale ruolo di mediazione, sottolineando che quest’ultimo è molto meno realistico del primo.
Via libera dell’ONU al dispiegamento di forze di pace in Ucraina
Annalena Baerbock, presidente dell’80esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato domenica che, in caso di sostegno da parte della maggioranza degli Stati membri, esiste la possibilità che nel periodo post bellico in Ucraina vengano dispiegate forze di pace delle Nazioni Unite.
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