15 settembre 2025 - 23:57
Source: Parstoday
Perché, nonostante i recenti sviluppi regionali, Rubio insiste ancora sull’alleanza indissolubile tra Stati Uniti e Israele?

Il segretario di Stato americano ha ribadito che l’alleanza degli Stati Uniti con Israele resta solida.

«Marco Rubio», segretario di Stato americano, sabato sera, poco prima della sua visita nei Territori Occupati, ha dichiarato che, nonostante l’attacco del regime sionista al Qatar, non vi sarà alcun cambiamento nella natura delle relazioni tra Washington e Tel Aviv. Rubio ha affermato: «Questo attacco non modificherà la natura delle relazioni tra Stati Uniti e Israele.»

L’attacco, avvenuto il 9 settembre, è stato il primo bombardamento del regime sionista sul territorio del Qatar e ha esercitato forti pressioni sugli sforzi diplomatici per stabilire un cessate il fuoco a Gaza. Riguardo alla posizione di Trump, Rubio ha sostenuto che: «Anche Trump non era soddisfatto di questo attacco. Tuttavia dobbiamo discutere delle sue conseguenze, in particolare del suo impatto sul processo di cessate il fuoco.»

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha definito l’attacco «spiacevole» e ha criticato Benjamin Netanyahu, primo ministro del regime sionista, per la decisione unilaterale. Trump aveva affermato che gli Stati Uniti erano stati informati troppo tardi dell’attacco e non avevano potuto impedirlo.

Considerando che ormai è chiaro che durante il suo secondo mandato presidenziale, Donald Trump ha dato carta bianca al regime sionista per intraprendere qualsiasi azione a favore dei suoi obiettivi aggressivi, sorge spontanea la domanda: perché, nonostante i recenti sviluppi, in particolare l’attacco israeliano al Qatar, alleato vicino di Washington, Marco Rubio, segretario di Stato americano, insiste sul fatto che la natura dei rapporti tra Stati Uniti e Israele, basata su un’alleanza indissolubile, non cambierà? Sembra che questa posizione abbia diverse ragioni legate soprattutto a considerazioni di sicurezza, geopolitiche e ideologiche:

Ragioni di sicurezza e regionali

Presentare l'Iran come una minaccia: Rubio, seguendo la linea generale della politica americana nella regione volta a promuovere l’iranofobia, ha definito l’Iran «fonte di instabilità nella regione» e lo ha accusato di «sostenere il terrorismo». Egli ritiene che l’alleanza con Israele sia necessaria per contrastare l’influenza iraniana in Asia occidentale. Tuttavia, con l’attacco aereo israeliano al Qatar, è apparso evidente che la minaccia contro i Paesi arabi alleati degli Stati Uniti, soprattutto nel Golfo Persico, non proviene dall’Iran, bensì da Israele.

Contrastare Hamas e Hezbollah: Rubio ha affermato che Hamas non deve continuare a governare Gaza e deve essere eliminato. Questa posizione è in linea con le politiche israeliane contro i movimenti di Resistenza palestinesi. Inoltre, gli Stati Uniti esercitano forti pressioni sul governo libanese affinché disarmi Hezbollah, in conformità con gli obiettivi di sicurezza e aggressione israeliani.

Ragioni geopolitiche

Strategia comune con Israele: Rubio e Netanyahu hanno dichiarato di avere una «strategia condivisa». Tale strategia comprende il contrasto alle minacce regionali e l’attuazione di programmi come il piano di Trump per il futuro di Gaza.

Pretesa di sostenere la democrazia in Medio Oriente: Rubio ha descritto Israele come una «entità libera e democratica», presentandolo come modello per la regione.

Ragioni politiche e ideologiche

Allineamento con le politiche di Trump: Rubio ha sostenuto i programmi cosiddetti «innovativi e audaci» di Trump per l’Asia occidentale, in particolare gli Accordi di Abramo per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Paesi arabi, sottolineando che «ripetere vecchie idee non serve più a nulla».

Sostegno al progetto di normalizzazione arabo-israeliana: Considerata la posizione di Rubio di sostegno incondizionato a Israele, la sua nomina da parte di Trump a segretario di Stato è stata accolta positivamente da Tel Aviv, a dimostrazione del suo ruolo nella promozione delle politiche israeliane nella regione.

La questione importante è che l’alleanza strategica tra Stati Uniti e Israele ha avuto un impatto profondo sulle dinamiche politiche dell’Asia occidentale, sotto vari aspetti: sicurezza, diplomazia, economia e cultura.

1. Cambiamento negli equilibri di potere regionali

Israele agisce come la «fortezza dell’Occidente o la portaerei inaffondabile dell’America» in Asia occidentale, e Washington, attraverso di essa, non solo consolida la sua influenza nella regione, ma garantisce anche che la sopravvivenza del regime criminale d'Israele accresca la dipendenza dei Paesi arabi, specialmente nel Golfo Persico, dagli Stati Uniti.

Questa alleanza, nata per contrastare l’asse della Resistenza, si è rafforzata e complicata progressivamente, soprattutto durante la presidenza Trump, spingendo inoltre i Paesi arabi verso la normalizzazione dei rapporti con Israele.

2. Influenza sul processo di pace palestinese

Il sostegno incondizionato degli Stati Uniti a Israele, in particolare durante e dopo la presidenza Trump, ha indebolito la posizione dei palestinesi nei negoziati di pace e compromesso chiaramente la prospettiva della soluzione dei due Stati. Molte istituzioni internazionali hanno accusato Washington di chiudere gli occhi di fronte alle azioni israeliane contro i palestinesi. Inoltre, il regime sionista, con il pieno sostegno di Trump, respinge ormai apertamente l’idea di uno Stato palestinese indipendente e cerca di annettere la Cisgiordania. Tuttavia, la recente approvazione all’ONU, con 142 voti favorevoli, di una risoluzione per la creazione di uno Stato palestinese indipendente ha inflitto un duro colpo al progetto israelo americano di cancellare tale prospettiva.

3. Aumento delle tensioni regionali

L’alleanza tra Stati Uniti e Israele ha alimentato le ostilità congiunte contro l’Iran, in particolare riguardo al programma nucleare e al sostegno iraniano ai movimenti di Resistenza, con esempi eclatanti come la guerra imposta dal regime sionista contro l’Iran.

Questa alleanza ha inoltre innescato una corsa agli armamenti nella regione, spingendo i Paesi arabi ad acquistare massicciamente armi dagli Stati Uniti.

4. Controllo delle risorse energetiche e delle rotte strategiche

Grazie all’alleanza con Israele e alla collaborazione con l’Arabia Saudita, gli Stati Uniti hanno assicurato il flusso costante di petrolio dal Golfo Persico a favore degli interessi occidentali e cercano di mantenere la loro influenza sulle rotte geostrategiche.

5. Influenza sulle politiche interne dei Paesi della regione

L’alleanza tra Stati Uniti e Israele ha rafforzato l’allineamento dei governi arabi alleati di Washington con le politiche statunitensi e, di conseguenza, con quelle di Tel Aviv. Un esempio è la normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi Uniti e Bahrein con Israele, che ha influenzato anche le loro politiche interne ed estere. Tuttavia, con l’attacco israeliano al Qatar, bisognerà ora attendere le conseguenze di questa azione illegale sul processo di normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi arabi.

Un punto cruciale è che l’alleanza tra Stati Uniti e Israele, in senso inverso, ha rafforzato i movimenti anti-occidentali e antiamericani nei Paesi della regione.

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