Secondo l'agenzia di stampa Abna, Mohammad Islami, vicepresidente e capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran, in un'intervista scritta con un media giapponese, ha affermato: "Questa è la prima volta nella storia che le installazioni nucleari sotto salvaguardia sono state oggetto di un attacco militare. Prima che le ispezioni tornino alla normalità, devono essere prese misure speciali".
Islami, parlando con il media Kyodo News, ha aggiunto che la situazione attuale del paese, sotto la minaccia di possibili attacchi israeliani, è "simile a una condizione di guerra". Ha inoltre affermato: "La fiducia tra l'Iran e l'Agenzia deve essere ricostruita. Le minacce dei nostri nemici continuano e nessun paese pone i propri problemi al di sopra della sua sovranità e sicurezza nazionale".
Riferendosi agli attacchi del 13 giugno del regime sionista contro l'Iran, che hanno portato alla morte di comandanti militari e decine di scienziati nucleari, nonché al bombardamento di tre siti importanti (Fordo, Natanz e Isfahan) da parte degli Stati Uniti, ha precisato: "Il Parlamento iraniano, dopo questi attacchi, ha approvato una legge che ha sospeso la cooperazione con l'Agenzia e, di fatto, le attività di sorveglianza sono state interrotte".
Il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica ha anche detto che l'Iran e l'Agenzia, dopo diversi cicli di negoziati, hanno raggiunto un accordo il 9 settembre per creare nuovi meccanismi di salvaguardia nel quadro delle "condizioni del dopoguerra".
Ha sottolineato che nel frattempo l'Iran ha ripreso ispezioni interne limitate, compresa la centrale di Bushehr, ma il Parlamento rimane preoccupato per le "fughe di informazioni" che potrebbero rivelare vulnerabilità.
Islami ha criticato i comportamenti politici dell'Occidente contro l'Iran, affermando: "I paesi occidentali sfruttano l'Agenzia per i loro scopi politici. Gli Stati Uniti hanno persino minacciato l'Agenzia di ridurre i suoi finanziamenti se i membri avessero sostenuto una risoluzione di condanna di Israele".
Ha definito la mancata condanna da parte dell'Agenzia degli attacchi israeliani e statunitensi alle installazioni nucleari iraniane un "errore imperdonabile". A questo proposito, Islami ha aggiunto: "Questa questione sarà registrata nella storia. Ci si aspetta che il signor Grossi ammetta almeno i problemi che tali attacchi creano per il sistema di sicurezza nucleare e di salvaguardia".
Il vicepresidente e capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran ha anche difeso il diritto dell'Iran a beneficiare pacificamente dell'energia nucleare nel quadro del Trattato di Non Proliferazione (NPT), sottolineando: "Gli impegni relativi alle ispezioni hanno senso solo se accompagnati dal rispetto dei diritti".
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