5 ottobre 2025 - 21:52
Source: Parstoday
Come il monopolio mediatico di Israele si è rotto nel corso della guerra a Gaza?

Una delle conseguenze più importanti dei crimini del regime sionista nella regione, e in particolare della guerra genocida contro Gaza, è che si è rotto il monopolio mediatico del regime sionista.

Il regime occupante di Al Quds ha compiuto grandi sforzi per insabbiare i suoi crimini e nascondere all'opinione pubblica mondiale ciò che ha fatto contro il popolo di Gaza. A questo proposito, i media affiliati a questo regime, così come i media occidentali che lo sostenevano, si sono rifiutati di rivelare i crimini commessi negli ultimi due anni dal regime sionista. Tuttavia, l'opinione pubblica globale si è mobilitata contro il regime sionista. La domanda fondamentale è: come il monopolio mediatico del regime sionista sugli sviluppi in Palestina è stato distrutto?

Il primo punto per rispondere a questa domanda è che i crimini del regime sionista contro la popolazione di Gaza, che hanno portato al genocidio e persino all'uso della fame come arma di guerra contro i civili, in particolare donne e bambini, hanno portato alla formazione di convogli per la libertà per inviare aiuti umanitari a Gaza. Il regime sionista ha finora impedito l'ingresso di questi convogli con a bordo aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Questo crimine del regime sionista ha avuto un’ampia risonanza presso l'opinione pubblica mondiale. Nel caso più recente, il regime sionista, che, con il pieno sostegno degli Stati Uniti e dell'Occidente, non rispetta nessuna legge e norma internazionale, la scorsa settimana ha aggredito il "Global Sumud Flotilla", che si stava navigando verso Gaza per salvare i civili indifesi della Striscia di Gaza dal crudele assedio di questo regime. L'attacco contro i convogli della Libertà, i cui membri erano cittadini di diversi paesi, ha attirato l'attenzione di diversi paesi, da un lato, e ha anche fatto sì che si riflettesse sui membri dei convogli e sulla sconfitta della narrazione mediatica del regime sionista.

Un altro punto è che, a seguito degli attacchi del regime sionista alla popolazione di Gaza, anche giornalisti e operatori dei media sono stati attaccati. Finora, 254 operatori dei media sono caduti martiri a causa dei crimini del regime sionista a Gaza. Questo crimine ha portato i media a occuparsi degli sviluppi relativi a Gaza, in particolare del genocidio in corso in questa Striscia, e allo stesso tempo, le informazioni pubblicate attraverso questi media sono state ripubblicate dalle pagine sul web, nonché da altri media indipendenti e media che non sono affiliati o a sostengo del regime sionista. In altre parole, si è formato un  fronte mediatico su larga scala contro il regime sionista.

Un altro argomento è che alcune istituzioni indipendenti, come alcuni organismi delle Nazioni Unite e istituzioni non governative, hanno redatto rapporti documentati sui crimini del regime sionista contro la popolazione di Gaza. La pubblicazione di questi rapporti e la ripetuta espressione di preoccupazione per il verificarsi di un disastro umanitario hanno causato il fallimento della censura mediatica da parte del regime sionista e dei suoi sostenitori. Nel frattempo, molti esperti, compresi quelli delle Nazioni Unite, hanno descritto ciò che il regime sionista sta facendo a Gaza come un genocidio.

Il colpo finale al monopolio mediatico di Israele è stato inferto anche dall'opinione pubblica mondiale. L'opinione pubblica globale ha sfruttato varie forme e opportunità per esprimere il proprio disgusto per il regime sionista e condannarne i crimini contro la popolazione di Gaza. Massicce manifestazioni di piazza, reazioni degli spettatori negli stadi di varie competizioni sportive, nonché dichiarazioni dei capi di Stato all'80a sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'uscita dall'aula di un gran numero di leader durante il discorso di Netanyahu ha inoltre completato la sconfitta del monopolio mediatico del regime sionista, tanto che questo regime è ora isolato nel mondo a un livello senza precedenti.

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