Intitolata "L'elefante nella stanza", la lettera si lamentava del fatto che gli ebrei americani non avessero prestato sufficiente attenzione alla "lunga occupazione israeliana che... ha prodotto un regime di apartheid". Ha anche invitato i leader ebrei negli Stati Uniti a "aiutare a porre fine all'occupazione, limitare l'uso degli aiuti militari americani nei Territori palestinesi occupati e porre fine all'impunità israeliana nelle Nazioni Unite e in altre organizzazioni internazionali". A partire da mercoledì, la lettera è stata firmata da 761 personalità provenienti da Israele, Palestina e altrove.
Omer Bartov, professore alla Brown University e organizzatore della lettera, ha affermato che c'erano un certo numero di firmatari israeliani della lettera, che in precedenza si sarebbero rifiutati di equiparare l'occupazione all'apartheid. “Il cambiamento principale è che il comportamento israeliano, in Cisgiordania, ma anche apparentemente in atto nei confronti degli arabi di Israele ora, è diventato sempre più brutale negli ultimi anni, e soprattutto nell'ultimo semestre. Ha fatto capire a sempre più persone che continuare l'occupazione è moralmente e politicamente impossibile", ha detto al portale di notizie Middle East Eye (MEE).
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