AhlolBayt News Agency (ABNA)

source : Parstoday
mercoledì

20 novembre 2024

15:00:32
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La pressione sull’Iran è l'occasione migliore per Teheran di cambiare la propria dottrina di difesa e nucleare?

Alcuni esperti ritengono che questo sia il momento migliore per l'Iran per portare il suo programma nucleare ad un punto di non ritorno.

Negli ultimi mesi, il comportamento e le posizioni di Europa e America mostrano che hanno adottato una politica completamente opposta nei confronti della Repubblica Islamica dell’Iran. Secondo quanto riferito dal Pars Today che ha citato il giornale Sobhe-No, mentre l'Iran ha più volte sottolineato la propria volontà di ridurre le tensioni e porre fine alle ostilità, le controparti occidentali non solo non hanno risposto positivamente a questi sforzi, hanno aumentato anche le pressioni, continuando con le minacce e le affermazioni infondate.

Negli ultimi anni l'Iran ha annunciato alla comunità internazionale che le sue attività nucleari sono pacifiche e che nel suo programma non vi è alcuna deviazione verso la costruzione di armi nucleari. Inoltre, la Repubblica Islamica ha più volte respinto l’accusa di aver inviato armi all’Ucraina. Nonostante queste posizioni chiare, i paesi occidentali continuano a esercitare pressioni e minacce, come se stessero abusando della cooperazione dell'Iran e, invece di creare uno spazio per il dialogo, cercano di creare tensione.

Il tentativo della troika europea di presentare una risoluzione contro l'Iran

Ieri a Vienna è iniziata la riunione del consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che dovrebbe esaminare il programma nucleare e la portata della cooperazione dell'Iran con l'agenzia. Inghilterra, Germania e Francia hanno distribuito tra i paesi membri un progetto di risoluzione contro la Repubblica Islamica. Questo testo dimostra la seria decisione degli europei di aumentare la pressione sull'Iran.

Mohammad Eslami, capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, ha avvertito chiaramente che l'Iran non resterà in silenzio di fronte a questa risoluzione in una conferenza stampa congiunta con il segretario generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Egli ha sottolineato: "Se i paesi europei scelgono la via dello scontro e viene adottata una risoluzione interventista e distruttiva contro l'Iran, intraprenderemo un'azione immediata e reciproca".

L'Occidente non ha adempiuto ai propri obblighi, ma è anche creditore

Negli ultimi anni, malgrado il ritiro degli Stati Uniti dal BARJAM (JCPOA) e la mancanza di attuazione delle promesse da parte dell’Europa, l’Iran ha fatto il possibile per mantenere i propri impegni e di mostrare la propria buona volontà alla comunità internazionale, ma l’Occidente invece di rispondere a questa buona volontà, ha scelto la strada delle minacce e delle sanzioni.

La necessità di una decisione decisiva da parte dell'Iran

In questa situazione, alcuni analisti ritengono che l’Iran debba prendere una decisione decisa contro queste minacce. Kamal Kharrazi, Presidente del Consiglio strategico per le relazioni estere dell'Iran, ha affermato in una precedente intervista che nell’era delle minacce, l’Iran potrebbe cambiare la propria dottrina di difesa.

 In risposta al comportamento dell’Occidente, l’Iran può aumentare il livello di arricchimento dell’uranio e ridurre al minimo la sua cooperazione con l’AIEA. Come ha sottolineato Kharrazi, il periodo di minaccia è il momento migliore per prendere decisioni importanti e irreversibili.

Un'occasione per determinare il destino del programma nucleare iraniano

Alcuni esperti ritengono inoltre che questo sia il momento migliore per l’Iran per portare il suo programma nucleare a un punto di non ritorno.

Il comportamento e le dichiarazioni dei funzionari iraniani negli ultimi giorni mostrano che l’Iran è pronto a reagire adeguatamente a qualsiasi minaccia e risoluzione emessa contro di esso. Ridurre la cooperazione con l'Agenzia, ridurre il livello delle ispezioni e persino aumentare l'arricchimento dell'uranio sono tra le misure che potrebbero essere inserite nell'agenda dei lavori dell'Iran.

Tale situazione dimostra che, sebbene l’Iran stia ancora cercando di cooperare e di risolvere i problemi attraverso il dialogo; l'approccio conflittuale dell’Occidente ha indebolito la possibilità del dialogo costringendo l’Iran a prendere decisioni decisive.

L'ampliamento delle sanzioni dell'Unione Europea; altro esempio di comportamento ostile contro l’Iran

Lunedì 18 novembre (28 Aban), il Consiglio dell'Unione Europea ha annunciato in un comunicato che i ministri degli Esteri dei paesi europei hanno deciso di allargare la portata delle misure restrittive nei confronti dell'Iran. Questa decisione, presa con il pretesto del sostegno militare dell'Iran alla Russia nella guerra in Ucraina, nonché con la pretesa dell'appoggio iraniano ai gruppi armati in Medio Oriente e nel Mar Rosso, è un altro esempio del comportamento ostile dell'Europa nei confronti della Repubblica Islamica di Iran.

Adottare nuove sanzioni all'Iran e prendere di mira la sua industria di difesa

In base a questa decisione, sono state adottate sanzioni contro le navi e i porti utilizzati per il trasporto di droni, missili e tecnologie correlate. L’Unione Europea ha inoltre vietato l’esportazione, il trasferimento, la fornitura o la vendita di componenti utilizzati nello sviluppo e nella produzione di missili e droni iraniani.

Tale decisione, che prende di mira direttamente le industrie della difesa e le capacità strategiche dell’Iran, mostra gli sforzi dei paesi europei per limitare le capacità dell’Iran nel campo delle tecnologie avanzate di difesa. La mossa arriva mentre l'Unione Europea non ha presentato alcuna prova concreta e credibile per le proprie pretese sul presunto sostegno militare dell'Iran alla guerra in Ucraina.

L'embargo; uno strumento di pressione e minaccia invece di interazione

La recente azione dell’Unione Europea può essere vista come un chiaro esempio dell’uso delle sanzioni come lo strumento per esercitare pressione sull’Iran. L’Europa, che non ha rispettato gli impegni assunti con il BARJAM (JCPOA) e si è limitata a rilasciare dichiarazioni simboliche, sta ora cercando di impedire all’Iran di sviluppare tecnologie di difesa, introducendo sanzioni. D’altra parte, l’Iran ha ripetutamente affermato che tali sanzioni non hanno mai avuto un impatto significativo sui propri piani strategici e che la Repubblica Islamica continuerà a sviluppare le sue capacità di difesa.