7 settembre 2025 - 18:14
Source: ABNA24
Come può l'Europa, con un passato da colonialista, cercare la pace nel mondo?

Secondo gli esperti politici, l'essere attivi sulla scena mondiale non aiuta l'Europa a risolvere conflitti, guerre e soprattutto genocidi, perché l'Europa stessa ha un passato da colonialista.

Il cancelliere tedesco «Friedrich Merz» ha ammesso di non essere soddisfatto del ruolo dell'Europa nel mondo. Secondo Pars Today, citando l'ISNA, il cancelliere tedesco «Friedrich Merz» ha recentemente sottolineato che «l'Europa non è in grado di svolgere il ruolo negli affari globali che vorrebbe».

«Merz» ha dichiarato: «Ciò che ammetto, mi preoccupa è il fatto che noi europei non stiamo attualmente svolgendo nel mondo il ruolo che vorremmo e dovremmo svolgere affinché i nostri interessi siano sufficientemente tutelati.»

Nell'intervista Merz ha spiegato che «l'Europa sta cercando di riunificarsi e la Germania, in quanto paese più grande della regione, svolge un ruolo importante in questo contesto. Tuttavia, la capacità dell'Europa di agire in modo indipendente è limitata, come dimostra la crisi ucraina, dove i paesi europei non hanno sufficiente influenza per raggiungere risultati che soddisfino i loro interessi.»

Secondo gli esperti politici, l'essere attivi sulla scena mondiale non aiuta l'Europa a risolvere conflitti, guerre e soprattutto genocidi, perché l'Europa stessa ha un passato da colonialista.

Gli europei hanno dimostrato che se continuano con le loro attività nel mondo, il risultato sarà l'emergere di un regime come Israele. Israele che non rispetta nessuno, uccide, occupa territori altrui con facilità ed infine viene sostenuto dai paesi occidentali.

Il punto importante qui è che l'Europa farebbe meglio a rimanere passiva e neutrale, perché finora le sue azioni non hanno avuto altre conseguenze se non l'aumento del genocidio dei palestinesi da parte del regime sionista, l'escalation della guerra in Ucraina e la diffusione di islamofobia, violenza e discriminazione nel mondo.

Mentre i resoconti di organizzazioni internazionali per i diritti umani come Amnesty International parlano chiaramente di crimini di guerra e politiche genocide a Gaza, il sostegno militare di alcune potenze europee, in collaborazione con gli Stati Uniti, a Israele continua a essere forte. Questo sostegno non è solo un atto politico o diplomatico, ma significa anche partecipazione diretta a una catastrofe umanitaria che ha messo in discussione la coscienza del mondo.

Gli Stati Uniti, che sono senza dubbio il principale fornitore d'armamenti a Israele, vengono seguiti dai paesi europei.

La Germania è il secondo maggiore esportatore di armi verso Israele. Negli ultimi due anni, soprattutto dopo il 7 ottobre 2023, questo paese ha abbandonato le sue politiche tradizionali e ha aumentato notevolmente le sue esportazioni di armamenti verso Israele.

Secondo un rapporto del Ministero dell'Economia tedesco, le esportazioni di armi del paese verso Israele nel 2023 sono aumentate di circa 10 volte rispetto all'anno precedente. L'aumento include le munizioni per carri armati e navi da guerra utilizzate durante l'assedio e l'assalto a Gaza.

Anche l'Inghilterra è uno dei principali partner militari di Israele. Anche se il livello delle sue esportazioni non sia così consistente come quelle degli Stati Uniti o della Germania, il Regno Unito è un fornitore di componenti e sistemi chiave per le armi israeliane, inclusi aerei da combattimento e sistemi radar.

Le aziende britanniche producono componenti essenziali per i caccia F-35 utilizzati negli attacchi aerei su Gaza. I rapporti indicano che senza questi componenti, molti di questi caccia non sarebbero in grado di rimanere operativi.

Anche la Francia è un importante fornitore di armi per Israele. Le aziende francesi forniscono componenti elettronici ed equipaggiamento militare all'esercito israeliano.

Oltre alla Francia, anche paesi come il Canada e l'Italia hanno svolto un ruolo indiretto nell'armare Israele attraverso l'esportazione di componenti e sistemi militari.

Secondo gli esperti politici, questi paesi chiedono spesso un cessate il fuoco e una soluzione politica nei forum internazionali, ma in pratica, continuando a esportare armi, consentono a Israele di proseguire con le sue politiche militari.

Inutile dire che finché i paesi europei continueranno ad armare la macchina da guerra israeliana con il via libera degli Stati Uniti, il regime proseguirà con le sue politiche violente senza preoccuparsi delle conseguenze.

Solo imponendo un embargo globale sulle armi e una pressione internazionale si potrà porre fine a questo ciclo di violenza e spianare la strada a una soluzione giusta e duratura. Il silenzio di fronte a questo disastro significa parteciparvi, e la storia non dimenticherà questo silenzio.

Ora, dobbiamo chiederci quale ruolo umanitario l'Europa abbia mai svolto finora nel mondo?

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