Secondo l'agenzia di stampa ABNA, una fonte della corte reale saudita, in un'intervista al Canale 12 della televisione israeliana, ha sottolineato che il riconoscimento del Somaliland da parte di questo regime ha scatenato l'ira di Riyadh.
La fonte ha aggiunto che, di conseguenza, il processo di normalizzazione dei rapporti tra Riyadh e Tel Aviv è diventato ancora più difficile. Il riconoscimento del Somaliland ha allontanato la via della normalizzazione e ha aumentato l'isolamento del regime sionista nella regione.
Egli ha dichiarato: "Il desiderio di Netanyahu per un secondo mandato sta aggravando le tensioni regionali. Egli sta creando tensioni all'interno di Israele e in tutta la regione."
La fonte ha precisato: "Mirare alla sicurezza nazionale dell'Egitto — che condivide i confini marittimi nel Mar Rosso e vicino allo stretto di Bab el-Mandeb con l'Arabia Saudita — e opporsi a tutti i paesi arabi e islamici che non riconoscono il Somaliland, compresi quelli che hanno firmato accordi di normalizzazione come Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco e Sudan, costituisce una chiara minaccia. Le politiche di Tel Aviv mirano alla stabilità della Somalia. Netanyahu, come sempre, ha violato il diritto internazionale. Come si sentirebbe se l'Arabia Saudita sostenesse i movimenti di liberazione palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, o i movimenti di liberazione nel sud del Libano? Considererebbe tale azione come una dichiarazione di guerra? Dopo questi atti, parlerà ancora di normalizzazione? Che follia."
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