Secondo l’agenzia Abna, Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, ritiene che la minaccia di una catastrofe nucleare sia ancora imminente.
Medvedev ha dichiarato a questo proposito: “Spesso la minaccia nucleare viene rappresentata con un orologio. Si dice che l’orologio dell’apocalisse si avvicini o si allontani dalla mezzanotte della catastrofe. A mio avviso, le lancette di questo orologio erano quasi sovrapposte, e lo dico non per attirare attenzione, ma perché è la realtà.”
Ha aggiunto: “La situazione è allarmante e terrificante. Al momento, l’orologio (dell’apocalisse) si è leggermente spostato in senso contrario.”
L’ex presidente russo, facendo riferimento alla schietta affermazione di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, secondo cui una terza guerra mondiale sull’Ucraina sarebbe imminente, ha descritto questa valutazione come una frase “corretta e semplice”.
Ha sottolineato: “Il suo predecessore (Joe Biden), indipendentemente dalle sue condizioni mentali, insisteva ripetutamente che questa (minaccia) fosse stata creata dai russi e che non ci fosse un pericolo reale. Tuttavia, sebbene la situazione sia in parte migliorata, il rischio non è affatto scomparso.”
Medvedev, ricordando che le invenzioni dell’umanità, in particolare le armi, sono sempre state utilizzate, ha fatto riferimento al bombardamento nucleare del Giappone da parte degli Stati Uniti, aggiungendo: “Questo è un percorso irreversibile della storia. Gli americani hanno già superato questa linea rossa senza fornire giustificazioni significative.”
Riferendosi alla possibilità di utilizzare armi nucleari, ha continuato: “Per questo motivo, uno scenario del genere rimane probabile. La nostra responsabilità è stabilizzare le condizioni globali con ogni mezzo possibile, incluso il dialogo con gli Stati Uniti. Come potenze nucleari leader nel mondo, abbiamo ancora un’influenza significativa sugli altri paesi e dobbiamo usarla per prevenire una catastrofe.”
L’alto funzionario russo ha sottolineato: “Russia e Stati Uniti non sono né amici né nemici, ma concorrenti. Questa (competizione) continuerà per anni, ma c’è un percorso per ripristinare la fiducia, e per il bene di tutte le nazioni, i colloqui sono in corso.”
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