17 agosto 2025 - 12:55
Source: ABNA24
Turki al-Faisal: Netanyahu è un assassino psicopatico

"Turki al-Faisal" ha descritto il primo ministro israeliano come un "criminale" e un "assassino psicopatico", affermando che nelle condizioni attuali non c'è modo di normalizzare i rapporti tra Riyadh e Israele.

Secondo l'agenzia di stampa AhlulBayt (AS) - Abna, l'ex capo dell'intelligence saudita Turki al-Faisal, in un'intervista con la conduttrice della CNN Christiane Amanpour, ha fatto riferimento alle pressioni per normalizzare le relazioni tra Riyadh e Tel Aviv, dicendo: "Come si può pensare che l'Arabia Saudita entri in un processo di normalizzazione con una persona come Netanyahu, che è un criminale e un assassino psicopatico? In queste condizioni, è impossibile."

Ricordando l'iniziativa di pace araba del 2002, ha aggiunto: "L'Arabia Saudita ha sempre proposto una soluzione politica e una pace duratura, sia attraverso il piano di pace arabo che attraverso il recente piano congiunto con la Francia per porre fine alla guerra di Gaza. La normalizzazione non è nemmeno in discussione prima che queste condizioni siano soddisfatte."

Turki al-Faisal ha poi reagito al "sogno della Grande Israele" di Netanyahu e ha avvertito: "Quando il primo ministro israeliano parla di una mappa che si estende dal Nilo all'Eufrate, significa che intende occupare parti di territori arabi, al di là della Palestina. Questo è un pericolo che la comunità internazionale deve prendere sul serio."

L'ex capo dell'intelligence saudita ha anche sottolineato il pesante bilancio di vittime palestinesi dall'inizio della guerra recente, affermando: "Più di 100.000 palestinesi sono stati uccisi o feriti, milioni sono stati sfollati e Gaza è stata distrutta. È questo un successo? Assolutamente no. È il risultato delle politiche di una persona che pensa solo al proprio potere personale e a sfuggire al processo."

Ha anche chiesto il riconoscimento internazionale di uno stato palestinese basato sui confini del 1967 e ha detto: "Questa azione può rendere più evidente l'isolamento di America e Israele e spingere l'Europa verso una posizione più seria contro le aggressioni israeliane."

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